02/11/2016

Sentinelle in Piedi – Siamo in un paese libero?

Riceviamo dalle Sentinelle in Piedi l’invito a scendere in piazza il 6, il 19 e il 26 novembre, a Roma, La Spezia e Cascina (PI).

Condividiamo le riflessioni che ci hanno inviato. ProVita sarà in piazza con le Sentinelle in Piedi.

Quando tre anni fa le Sentinelle in Piedi sono scese per la prima volta in piazza a Brescia, potevano scegliere in quale piazza vegliare tranquillamente.

Il regolare avviso in questura era una formalità, che problemi poteva dare un gruppo di persone silenziose e immobili per un’ora in una piazza?

Poi pian piano, sono arrivate le contestazioni, e con esse le costrizioni sulle piazze. Poi le contestazioni si sono fatte più numerose e sono arrivate le transenne. Poi pian piano le transenne si sono ristrette. Poi venivano bloccati gli accessi alle piazze durante le veglie, per questioni di ordine pubblico. Poi anche in assenza di contestazioni le veglie delle Sentinelle in molte città si sono svolte in piazze praticamente isolate “a garanzia della vostra protezione”.

Ma dove è finita la libertà di espressione? E quella di manifestazione? Noi viviamo in un paese libero?

Sentinelle in Piedi_100 piazze_5 ottobreIn questi tre anni siamo stati ben coscienti del progressivo restringimento del nostro spazio. Però ci sono alcuni passaggi che sono considerati accettabili e quindi si dice sì «per non creare tensioni», o perché «l’importante è scendere in piazza»; in realtà è proprio in modo “accettabile” che ci hanno tolto pezzetti di libertà. Lo hanno fatto con il sorriso, le buone maniere, contando sulla nostra comprensione, ragionevolezza, perché “gli altri sono aggressivi”, dicono, perché “il tema è divisivo”, “per proteggervi”.

Ma siamo o non siamo in un paese libero? E se non ci fanno stare in piazza in silenzio oggi, come possiamo sperare di poter pubblicamente affermare ciò in cui crediamo domani? Perché ormai è chiaro che non è più questioni di leggi da approvare, la dittatura sta già avanzando.

Eppure molte coscienze sono ancora sopite e molti occhi chiusi.

Forse qualcuno si accorgerà quando verrà coinvolto personalmente. Come è accaduto – ultimo in ordine di tempo – ad un preside nel casertano, che subirà l’ispezione del Miur perché ha partecipato ad una manifestazione pubblica contro l’aborto. L’espressione pubblica delle sue idee è stata considerata inaccettabile perché contraria al Pensiero Unico e ora dovrà difendere il suo posto di lavoro.

Ecco perché è quanto mai urgente mostrare il nostro dissenso e farlo in piazza. Perché quello che non affermiamo oggi in piazza potremmo non poterlo più affermare presto lì dove si svolge la nostra vita pubblica. Perché ci toglieranno la libertà a pezzettini. O meglio certamente ci proveranno, ma ci troveranno in piedi.
Silenziosi, immobili, ma fermi nell’affermare la Verità ultima sull’uomo, ovvero che esistono un bene e un male. E saldi nel difendere il nostro metro quadrato di libertà. Perché la libertà di uno è la libertà di tutti.

«La libertà è indivisibile. L’attacco alla libertà di uno è un attacco alla libertà di tutti. Fino a quando la società sarà divisa nell’indifferenza, e gli uni osserveranno in silenzio la persecuzione degli altri, nessuno si affrancherà dalla manipolazione generale» (Václav Havel)

Per questo le Sentinelle continuano ad alzarsi in piedi:
– Domenica 6 novembre 2016 a Roma, in piazza San Silvestro ore 16.30
– Sabato 19 novembre 2016 a La Spezia, piazzetta del Bastione ore 16.00
– Sabato 26 novembre 2016 a Cascina (PI), piazza Caduti per la Libertà ore 16.00

Su facebook: Sentinelle in piedi
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contro l’inerzia delle autorità di fronte alla mercificazione delle donne e dei bambini

 

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