L’agenzia di pianificazione familiare delle Nazioni Unite (UNFPA) ha presentato un nuovo rapporto sull’AIDS che se fosse stato pubblicato da fonte politicamente meno corretta sarebbe stato tacciato di omofobia.
Infatti l’UNFPA ammette che il rischio AIDS è particolarmente alto tra gli uomini che fanno sesso con altri uomini.
Ammette la “significativa prevalenza di violenza domestica tra gli uomini che hanno rapporti sessuali con gli uomini,” e ammette che essi “sono più propensi a utilizzare alcol e droghe rispetto alla media della popolazione generale”, soprattutto per mantenere ad “alto livello” le prestazioni sessuali.
Allo stesso tempo, la relazione ignora il fatto che la promiscuità acuisce ancor di più il rischio e si limita a raccomandare l’uso di preservativi e lubrificanti.
E’ poi degno di nota il fatto che l’UNFPA includa tra i soggetti a rischio i giovani, “cioè quelli nella fascia di età 10-24 anni”.
Dai 10 anni, quindi, i maschi che provano attrazione per i maschi e che quindi fanno sesso con maschi (questo dice il rapporto in questione) fanno parte di una “comunità” che deve essere protetta e i cui diritti vanno promossi e riconosciuti pubblicamente. Anche a 10 anni.
Poi, dalla preoccupazione per la diffusione del contagio dell’AIDS, con un’abile giravolta si passa alla promozione dell’omosessualismo e si finisce con il richiamo al Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite per la depenalizzazione della prostituzione e la promozione del comportamento omosessuale, e ai Principi di Yogyakarta.
Insomma 264 pagine davvero preziose, da leggere tutte d’un fiato.
Redazione
Fonte: C-Fam e LifeSiteNews
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