L’ipersessualizzazione dei minori è ormai un fenomeno dilagante sulla rete e sui media in generale e che ha visto un netto peggioramento durante il periodo del lockdown. Un’emergenza messa in evidenza anche da Pro Vita & Famiglia, che ha lanciato la sua nuova campagna proprio contro questo tema. Un argomento scottante e “scomodo” che abbiamo voluto affrontare insieme a Silvana De Mari.
Dottoressa, l’ipersessualizzazione in rete e nei media. Perché questo fenomeno così vasto?
«L’ipersessualizzazione dei minori ha due pilastri che sono completamente paralleli: il primo sono i media, il secondo è la scuola, con lezioni di educazione sessuale completamente insensate e tutte quante tese a parlare di una sessualità completamente promiscua, come di un valore positivo. Entrambi i filoni tendono a separare la sessualità dalla riproduzione. Inoltre entrambi i filoni tendono ad equiparare in maniera simmetrica, il rapporto sessuale che è l’unico esistente, tra uomo e donna, al rapporto omoerotico e vengono date quindi, nozioni molto esplicite e molto false. A cosa serve tutto questo? Staccare il ragazzo dalla sua storia, dalla sua civiltà, dalla sua nazione, dalla sua gente e dalla sua visione. Nel momento in cui, un ragazzo che è stato addestrato, dalla più tenera età alla promiscuità sessuale, legge Dante o Boccaccio, gli sembrano persone stranissime, sicuramente sbagliate e cattive. Il secondo punto fondamentale è creare insicurezza Hanno denunciato alcuni studi, in Polonia, che tutti i segni del disagio giovanile: tagliarsi, l’aborto precoce, uso di alcol, di cocaina, bullismo ecc. seguono linee parallele, dove c’è molto dell’uno, c’è molto dell’altro e che tutti quanti si rifanno ad una sessualizzazione precoce. Il sesso è una cosa che può fare molti feriti, però è anche “pirotecnico”. Nel momento in cui un dodicenne si occupa di sesso, questo occupa tutto lo schermo, occupa tutta la sua vita, lui non deve più occuparsi di tutte le cose che sono più importanti per lui, come crescere. Ma la sessualità serve per generare figli, quindi dev’essere fatta tra adulti e con una forte carica affettiva, altrimenti diventa autodistruttiva. In Polonia hanno provato a ricreare un progetto per rasserenare i ragazzi, un progetto portato avanti da coppie sposate con figli, che si chiama “La tutela del tesoro” quando si parla di sessualità queste due persone dicono sempre la stessa cosa: che la sessualità è qualcosa di meraviglioso, straordinario, che dalla nostra sessualità sono nati i nostri meravigliosi figli e che voi siete nati dai vostri genitori. È una cosa bellissima e non va sprecata, dev’essere graduale. Questo invito ad aspettare senza essere presi in giro dai coetanei, perché non lo si è ancora fatto, rasserena i ragazzi. Il risultato è che, dopo ciò, tutti gli indici di disagio giovanile sono crollati. È interessante notare che a novembre 2018 la Polonia è stata duramente ripresa dalla comunità europea perché non fa educazione sessuale secondo le linee guida dell’OMS che sono proprio direttive che spingono all’ipersessualizzazione precoce. C’è inoltre da dire che le persone che attuano la sessualizzazione precoce sono più facile preda di un adulto predatore. Ma soprattutto è più difficile che queste persone riescano a crearsi famiglie e famiglie solide, di conseguenza si tratta di ridurre l’umanità ad individui atomizzati, ognuno chiuso nel suo carcere. Inoltre, uno degli eventi negativi che nessuno sta raccontando è che stanno aumentando gli incesti: il dodicenne a cui viene spiegato che il sesso è una cosa naturale, non bisogna mai sentirsi in colpa, fa la prima prova con la sorellina di 10 anni».
Alla base di tutto questo, non c’è forse, un malinteso senso del concetto di “libertà”?
«No, non credo, piuttosto credo che il malinteso senso di libertà sia stato creato in origine, nessuno può essere così stupido da non capire che, nel momento in cui il sesso è promiscuo, l’intimità crolla. La promiscuità sessuale, inoltre, moltiplica le malattie sessualmente trasmissibili. Nessuna società sopravvive ad una sessualità promiscua, diffusa ovunque. Non solo, non è solo una questione che muore la società, ma che muoiono gli individui. La solitudine è terribile: le donne si sono fatte imporre una sessualità usa e getta di tipo maschile. I maschi hanno il testosterone che dà loro una forte libido, per il maschio può anche essere divertente cambiare una donna ogni settimana, per una donna no, il suo inconscio lo vive sempre come un’autoaggressione. Quindi la convinzione che la promiscuità sessuale crei intimità, è una nozione talmente banale che difficilmente possiamo pensare che i grandi pensatori e filosofi la ignorassero. In realtà si tratta di una volontà precisa: distruggere le nazioni cristiane che non era possibile distruggere con la guerra, quindi l’unico modo era distruggerle dall’esterno».
Il ruolo dei genitori, in tutto questo?
«Il ruolo dei genitori è stato completamente esautorato dalla scuola. Quando io andavo a scuola, andavo a scuola per quattro ore al giorno. Quattro ore sono più che sufficienti come scuola che istruisca. Adesso il ragazzo sta a scuola otto ore. Spesso i genitori tornano a casa e sono entrambi stravolti perché sono stanchi e cedono quel po’ di ore a disposizione, alla televisione. Il ruolo dei genitori, nel momento in cui entrambi i genitori vanno a lavorare e il bambino fa il tempo pieno, è nullo, è troppo piccolo, non ce la possono fare».