La teoria gender non sarà mai introdotta nelle scuole di Prata.
A dichiararlo è stato Dorino Favot, sindaco del piccolo Comune in provincia di Pordenone.
Come sappiamo, la riforma della scuola voluta dal Governo Renzi di fatto introduce la possibilità che, dal prossimo anno scolastico ormai imminente, venga propagandata l’ideologia gender negli istituti di ogni ordine e grado. E se ciò avverrà, sarà fatto in maniera subdola, in modo da confondere chi vi si oppone e a far passare il tutto come giusta lotta alla discriminazione tra i sessi.
Di fronte a questa eventualità realistica occorre quindi essere prudenti e astuti. Tutto dipenderà infatti dai dirigenti scolastici e dagli insegnanti che – lo vogliamo ricordare a scanso di equivoci – nella maggior parte dei casi non sono davvero ideologizzati e, anzi, ignorano il nocciolo della questione. I genitori pertanto devono vigilare attentamente (da parte nostra diamo i nostri suggerimenti), ma senza scadere in una sterile quanto controproducente caccia alle streghe, vedendo il male pure laddove non ce n’è. Certamente il pensiero di fondo che pervade la scuola italiana è progressista e dunque aperto ai nuovi “diritti civili”, ma su questo punto si può fare poco, tranne formarsi e crearsi gli anticorpi.
Ben venga comunque che un sindaco esprima limpidamente e decisamente la volontà di porre in atto tutte le misure atte a impedire l’indottrinamento gender nelle scuole del territorio soggetto alla sua amministrazione.
Favot ha definito la teoria gender, la cui esistenza è vergognosamente negata dalle lobby LGBT, “un’invenzione subdola e negativa che se applicata porterebbe alla rovina le future generazioni rispetto ai temi della sessualità”. “Con queste aberrazioni – secondo il sindaco – il singolo individuo, in maniera del tutto errata, contesterebbe di avere una propria natura (maschio o femmina) che caratterizza l’essere umano; negandola deciderebbe che essa non gli è data come fatto precostituito, ma che è lui stesso a crearsela. Credo che chi ha in mente queste assurdità stia rasentando la follia!”.
Auspichiamo ovviamente il medesimo intervento di molti altri primi cittadini che, con competenza e tatto, controllino che nelle varie realtà locali venga garantita e assicurata una retta educazione dei bambini e dei giovani. Senza politicizzazioni e strumentalizzazioni.
Redazione
DIFENDIAMO I BAMBINI E LA FAMIGLIA DALLA LEGGE CIRINNA’