L’agonia ignorata – insieme ai tanto strombazzati “diritti umani” – dei bambini che sopravvivono all’aborto e vengono abbandonati tra i rifiuti ospedalieri (o vengono terminati) è provata da nuovi dati ufficiali pubblicati in Canada.
Secondo il CIHI (Canadian Institute for Health Information), ci sono stati 766 bambini nati vivi in seguito ad un aborto, tra il 2013 e il 2018, senza contare la provincia del Quebec. Uno studio condotto in Quebec nel 2016 ha concluso che il numero bambini nati vivi dopo un aborto è salito da 1 ogni 100.000 nel periodo 1986-1999, a 19,4 ogni 100.000 tra il 2000 e il 2012. In totale 218 bambini.
Come passano i loro pochi istanti (o ore) di vita questi bambini, non è dato sapere da fonti ufficiali. Non esistono, non interessano, non contano: sono nati per sbaglio, e gli sbagli non hanno diritto di esistere, figuriamoci se hanno “diritti umani”...
La questione, si badi bene, non riguarda solo il Canada, ma tutti i paesi in cui è consentito l’aborto tardivo, compresa l’Italia.
Anche la CEDU (qui un po’ di link per ricordare) è stata interpellata in proposito, ma – ovviamente – non si è dichiarata competente a rispondere: mica si tratta di “diritti umani”, giusto?
Redazione
Fonte LifeNews