09/02/2015

Spagna : medico perde il lavoro per le sue idee contrarie all’aborto

Essere a favore della vita e contro l’ aborto può costare caro.

Lo dimostra molto bene la triste vicenda di Montserrat Balsells, radiografa dell’ospedale “cattolico” di Santa Creu i Sant Pau, a Barcellona, licenziata per il semplice fatto di essere una pro life convinta.

Questa la sua storia. Montserrat dal 2009 lavorava a tempo determinato, ma abbastanza continuativamente, nel reparto di radiografia, sostituendo il personale assente.

Nel luglio 2013, però, a causa del suo biasimo per gli aborti praticati nella struttura, non le hanno più rinnovato il contratto. La donna, infatti, quando si è resa conto che nell’ospedale (cattolico) venivano soppresse vite umane innocenti, ha espresso alla luce del sole il suo dissenso, soprattutto come cattolica.

Non l’avesse mai fatto! Nel giro di poco tempo i colleghi e i superiori hanno iniziato a deriderla, criticarla alle spalle e discriminarla, esercitando una vera e propria azione di mobbing. Si sta parlando, lo ribadiamo, di un ospedale sedicente cattolico, nel cui consiglio di amministrazione è rappresentato l’arcivescovado di Barcellona.

Montserrat, madre di quattro figli esclusivamente a suo carico, è ora senza lavoro e da qualche settimana ha smesso anche di percepire il sussidio di disoccupazione. Infatti, nonostante sia ricorsa all’Ispezione del Lavoro (ente preposto alla tutela dei lavoratori), è riuscita ad ottenere soltanto piccole sostituzioni in un ambulatorio periferico dello stesso ospedale, per un totale di appena due mesi e di 1800 euro complessivi.

Dall’estate 2014 si è comunque trovata nuovamente disoccupata ed è stata costretta a chiedere l’intervento dei Servizi sociali. E tutto ciò è accaduto – si badi bene! – non per motivi di competenza professionale (da nessuno messa in discussione), bensì solo soltanto per aver espresso idee contrarie all’aborto. Bludental

Ovviamente, l’ospedale ha negato che il licenziamento sia dovuto a motivi ideologici. La vera ragione, stando a quanto dichiarano nella struttura, sarebbe riconducibile a motivi di riorganizzazione interna del personale. Ma si tratta di una palese bugia, smentita dai dati. Le assunzioni al reparto radiografia, infatti, sono continuate e con la stessa tipologia di contratto della signora Balsells. Anzi, a lei sono stati preferiti lavoratori con meno esperienza. L’ospedale avrebbe anche potuto ricollocarla in qualche altro settore, ma si è ben guardato dal farlo.

Il diritto alla libertà di espressione e di opinione sta subendo dure limitazioni in varie parti d’Europa, seppur in maniera subdola. Certi temi, come l’aborto, non si possono affrontare se non con molta cautela e senza mettere minimamente in dubbio che, comunque la si pensi, si tratterebbe di un “diritto”. Troppe volte la dittatura del politicamente corretto penetra, per interessi o convinzione, persino nelle organizzazioni che invece dovrebbero difendere la vita.

Oggi chi ha idee non conformi alla cultura dominante, imposta dai mass media e dalle istituzioni statali e sovra-statali, rischia grosso, alla faccia dei tanto sbandierati valori dell’illuminismo e della laicità. Non c’è infatti inquisizione peggiore di quella progressista e radical-chic.

 Fonte: ABC

Federico Catani

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