Accorato appello del Professor Stefano Zecchi, ordinario di Filosofia alla Statale di Milano, contro la nuova dittatura gender.
In un’intervista rilasciata al quotidiano “Avvenire”, Zecchi ha espresso la sua preoccupazione, anche se lui stesso dichiara di non essere terrorizzato, ma “disgustato, che è diverso”: disgustato nei confronti delle mistificazioni ideologiche che divengono una vera e propria forma di violenza nei confronti dei bambini.
Pone l’accento principalmente su due punti: filosofico e sociale.
Analizzando gli accadimenti, Zecchi rileva una profonda caduta in quello che lui definisce “darwinismo deteriore”, che arriva a selezionare non più 2 sessi ma 56 generi diversi; se si dovesse continuare di questo passo, afferma, “arriveremo a difendere il pedofilo, in fondo è un uomo che persegue una sua preferenza sessuale, e addirittura l’incesto”.
Dal punto di vista sociale, abbattendo i ruoli e le reciproche responsabilità inserite in una rete d rapporti sociali, si distrugge l’immagine della famiglia, dei suoi componenti e si crea un vero e proprio vuoto relazionale. Il primo bersaglio è il padre, figura scomoda per una parte della cultura individualista moderna che, a partire dagli anni ’70, ha iniziato un disegno complessivo di distruzione del valore stesso del “capo famiglia”.
Vi consigliamo la lettura dell’intervista a Zecchi curata da Lucia Bellaspiga.
Redazione