Tiene banco in queste ore la questione della libertà educativa e della difficoltà delle scuole, soprattutto quelle paritarie, a rischio chiusura ogni anno a causa dei costi da sostenere.
Su questo tema si è espressa ai microfoni di Pro Vita & Famiglia suor Monia Alfieri che ha parlato senza mezzi termini di possibile ritorno al monopolio educativo nelle scuole: «La questione in Italia è piuttosto grave perché rischia di verificarsi un vero e proprio monopolio educativo. Negli ultimi tempi moltissime scuole paritarie, infatti, hanno chiuso i battenti perché non riuscivano più ad andare avanti e questo è avvenuto soprattutto al Sud dove sappiamo che venivano chieste rette di 4mila euro a fronte di una necessità stabilita dallo Stato di 7mila euro a testa per ciascuno alunno. Ovviamente la situazione nel Meridione d’Italia impediva di poter sostenere costi così alti, addirittura impediva si sostenere i 4mila euro: così le scuole si sono indebitate e hanno dunque chiuso. Nel Sud parlare di libertà educativa è un eufemismo».
Tutto questo, ovviamente, scatena un effetto domino che va a ripercuotersi sia sulle possibilità educative delle famiglie che sull’intero sistema scolastico oltre che statale: «L’operazione di sostegno delle scuole paritarie deve arrivare a costare circa 2,5 miliardi, da spartire in almeno 5 manovre all’anno. Se non si interviene si potranno avere delle conseguenze come, appunto, l’avvicinarsi del sistema scolastico al monopolio. Le scuole paritarie, per esistere, dovranno costare almeno 8 mila euro e le famiglie più povere, giocoforza sceglieranno la scuola statale con la conseguenza di arrivare a un classismo vero e proprio. Se non si interviene, inoltre, si avrà la chiusura di altre 200 scuole».
Ma come si è arrivati a questa situazione? Per suor Monia è una questione ideologica: «Per anni si è parlato di scuola dei ricchi, scuola della Chiesa. Non è così: i ricchi si possono permettere tutto in realtà. Si è trattato solo di miopia politica sia di sinistra che di destra che non hanno saputo dare un colpo d’ala. Un governo come questo, votato dai cittadini anche per la libertà educativa, non può non inserire 500 milioni di euro nell’investimento. Non c’è più tempo. ? In tutta Europa, perfino nella laicissima Francia, le famiglie scelgono a costo zero fra scuola statale e paritaria».
Infine, il problema dell’indottrinamento gender ed Lgbtia+ che tanto sta tenendo banco: «Anche la questione gender si risolve dando alla famiglia la libertà educativa: se le famiglie sono sostenute da aiuti concreti, scelgono senza problemi».