Una ricerca svedese mette a nudo il problema della discriminazione tra i sessi nel paese: quello che emerge è che (in alcune professioni) i veri discriminati sono i maschi. Nei settori come l'assistenza infermieristica, l'assistenza all'infanzia, l'istruzione prescolare e, soprattutto, il lavoro di pulizia gli uomini sono penalizzati. Al contrario, nessuna discriminazione simile è stata osservata per le candidate donne in lizza per lavori come meccanico di veicoli, camionista, sviluppatore IT e magazziniere, tradizionalmente visti come maschili.
Un ampio studio condotto da ricercatori dell'Università svedese di Linköping ha rivelato la discriminazione nel mercato del lavoro nei confronti degli uomini, in particolare quelli che cercano di entrare in professioni ‘dominate dalle donne’. Non accade così nei confronti delle donne nei lavori dominati dagli uomini.
Ci sono quindi degli ostacoli per gli uomini per entrare in alcuni settori del mercato del lavoro. I ricercatori hanno inviato circa 3.200 domande ‘fittizie’ ai datori di lavoro in tutta la Svezia. Per ciascuna domanda, i ricercatori hanno poi annotato se i candidati hanno ricevuto una risposta e, in caso affermativo, quale.
I candidati di sesso maschile hanno dimostrato di avere circa la metà delle probabilità di ricevere una risposta positiva dal datore di lavoro nelle occupazioni a predominanza femminile.
Gli studi sperimentali come quelli condotti dall'Università di Linköping sono uno strumento utile per scoprire discriminazioni e pregiudizi. Si sfatano alcuni dei miti da sempre affibbiati ai paesi scandinavi sulla perfetta parità tra uomini e donne.