Avevamo dato notizia delle schede prodotte dal Servizio LGTB del Comune di Torino in cui, tra le altre imprecisioni e superficialità che condivano i contenuti ideologici, vi era un passaggio in cui San Paolo veniva definito un omofobo. Dopo l’interrogazione del Consigliere Silvio Magliano, le schede sono state ritirare dal portale web del Comune, per ricomparire in nemmeno 24 ore.
Riportiamo la notizia del simpatico accadimento, ripresa da Tempi.
Fossero sempre così celeri le amministrazioni pubbliche!
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E così, dopo nemmeno 24 ore, le schede relative all’omosessualità del Servizio Lgbt del Comune di Torino sono riapparse. Una “revisione” fatta a tempo di record, in cui ben poco del contenuto originario è stato modificato.
Andiamo con ordine. Un articolo di tempi.it del 21 febbraio segnalava come sul sito del Comune fosse a disposizione degli utenti del materiale didattico atto a predisporre «attività formative a contrasto del bullismo omo/transfobico, sia rivolte alle/agli insegnanti sia a studentesse e studenti dei diversi gradi di istruzione». Come scrivemmo allora, un intento nobile, su cui non v’è nulla da eccepire. Il problema è che, chiunque avesse avuto la ventura di darci un occhio, si sarebbe accorto che il suo livello di approfondimento culturale era – diciamo così – piuttosto superficiale. Citazioni da wikipedia, spunti di riflessioni banali, immaginette tratte da internet. Tra le altre cose, facemmo notare come, senza troppi giri di parole, le schede additavano san Paolo come un omofobo.
FASSINO COME SCHETTINO. In seguito alla segnalazione, il consigliere comunale di Ncd, Silvio Magliano, ha presentato una interpellanza, cui è seguita una risposta da parte dell’assessore alle Pari Opportunità, Ilda Curti. L’assessore ha, nella sostanza, difeso le schede che, però, poi sono sparite dal sito del Comune.
Apriti cielo. Enzo Cucco, leader storico e presidente di Certi Diritti, ha parlato di «gesto simbolicamente grave». Marco Alessandro Giusta di Arcigay Torino ha paragonato il sindaco Piero Fassino al capitano Schettino che «quando è il momento di tenere il timone ben saldo, abbandona la nave».
Christian Ballarin, Presidente Maurice glbtq, ha attaccato frontalmente il primo cittadino, con queste parole: «Il revisionismo è una brutta malattia, ci sembrava non fosse di sinistra, ma anche su questo il sindaco ha voluto distinguersi. Torino è sempre stata un faro per i diritti delle persone lgbt e non sarà certo questo gesto a riportarci indietro di anni e lo dimostreremo al signor sindaco, anche se ci costerà giorni di movimentazione, a costo di fare un Pride al giorno!». Da notare la delicatezza dell’ultima affermazione: «E poi a maggio ci sono elezioni, chissà se questa mossa premierà il partito del sindaco? Gay lesbiche trans hanno la memoria lunga…».
LE DIFFERENZE TRA GESÙ E PAOLO. Così l’assessore Curti è corsa ai ripari: «Le schede sono state ritirate dal sito per migliorare la forma e il contenuto, in modo da non dare adito a strumentalizzazioni o situazioni che possano ferire la suscettibilità dei fedeli. Torneranno sul web». Detto, fatto. In nemmeno un giorno le schede sono state migliorate con cambiamenti così epocali che nessuno riesce a coglierli. Certo, dove prima si contrapponeva il messaggio del san Paolo omofobo a quello del tollerante Gesù, ora si chiede pilatescamente se si notano delle “differenze” tra Cristo e il suo discepolo. Ma cosa ci volte fare? Almeno apprezzate la velocità con cui è stata fatta l’operazione. Pure Barilla ci ha messo più tempo.
Fonte: Tempi