E a noi che ce frega della separazione tra Francesco Totti e Ilary Blasi? Con tutti i problemi che abbiamo, con la guerra alle porte la siccità il calo demografico i prezzi al supermercato schizzati in su, a noi di Francesco e Ilary che si lasciano dopo diciassette anni di matrimonio e tre figli, obiettivamente, che ce frega?
È questo il commento che rimbalza sotto la notizia, ovunque.
E invece ce frega.
Ce frega perché se i problemi che attentano alla nostra sopravvivenza ci opprimono, è perché vivere è una cosa che ci piace. E siccome non siamo bestie che vivono di istinti - anche se provano a farcelo credere-, deve importarci pure quello per cui viviamo. Tirare avanti la carretta senza orizzonti né contenuti degni di gloria non basta.
E se alle cose togliamo il sapore dell'amore, e alla vita leviamo la sua luce e bellezza, signori miei possiamo pure farci ricoprire adesso dalle montagne perché vivere senza cuore non è vita.
Ecco perché ce frega. E pure parecchio.
Perché un matrimonio che finisce, chiunque siano gli interessati, è una sconfitta per tutti. E se dietro ci sono dei bambini, è anche una grande sofferenza per degli innocenti.
Anche se nei telefilm quando i genitori si lasciano ai figli fanno fare spallucce. Nella realtà non è così. Ci sono pianti, tanti, e porte chiuse e ferite che resteranno lì a chiedere a chi verrà dopo di essere guarite.
Ecco perché ci interessa.
Perché l'indifferenza non è la chiave per aiutare nessuno tantomeno noi stessi. Perché dobbiamo farci due domande. Quali ideali di bellezza trasmettiamo ai nostri figli, senza il sigillo del per sempre? Senza insegnare la fatica di restare, il desiderio di scappare dalla sofferenza e il peccato contro cui bisogna lottare per un bene più grande? Senza ricordare che amare non è un sentimento ma ancora prima una scelta?
E inoltre.
Da cattolici ci interessa. Perché siamo gente che al mutuo soccorso ci deve credere sul serio. E se non possiamo fare altro, almeno la preghiera per tutte le famiglie in crisi ci è d'obbligo. Dall'altra parte ci chiederanno dove eravamo quando gli altri soffrivano. Se per sti due sciagurati -nel senso etimologico del termine- presi dal mondo e dai suoi tranelli più o meno grossi, non facciamo una preghiera noi, chi la farà?
Commento pubblicato da Lisa Zuccarini sul suo profilo personale Facebook