L’equazione “aborto legale = aborto sicuro” è stata ormai smentita un’infinità di volte. Non molto tempo fa, inoltre, vi avevamo presentato i risultati del lavoro degli attivisti pro life di Operazione Rescue, che hanno scovato centinaia di emergenze mediche post aborto nelle cliniche dei territori in cui sono attivi.
Si trattava di «35 casi di emorragia (il rischio più frequente), 39 emergenze mediche di cui non si è riusciti a identificare la causa, cinque donne con perforazione uterina, due donne che rischiavano il soffocamento per il vomito durante l’aborto chirurgico. La restante parte è andata incontro ad infezioni, convulsioni e dolori atroci». C’è stato anche un caso di isterectomia dopo terapia intensiva e un decesso.
Tutto questo solo nel 2019 e solo lì dove gli attivisti hanno potuto registrare le telefonate delle cliniche abortiste al 911, il numero statunitense per l’ambulanza. Pensiamo in tutto il resto del mondo di quanti casi simili non si sa nulla, mentre l’aborto viene propagandato come “salute riproduttiva”.
Ebbene, il 6 marzo si è verificato anche un caso di emergenza cardiaca post aborto, ce ne parla un articolo di Life News. La donna di 23 anni era diventata tachicardica a due ore da un intervento di aborto chirurgico presso la struttura abortista Family Planning Associates di Chicago.
«Non è insolito che l'FPA chieda che le ambulanze operino senza "luci o sirene" durante le emergenze mediche, ma tale richiesta non è stata avanzata durante l'incidente del 6 marzo – un'indicazione che le condizioni della donna erano gravi». Eh già, anche altre strutture abortiste chiedono alle ambulanze di venire a soccorrere le donne andate incontro a complicazioni post aborto spegnendo le sirene, per nascondere i possibili pericoli di questa pratica.
Insomma, è sempre più ridicolo dirsi pro aborto e, al contempo, difensori delle donne. Noi di Pro Vita e Famiglia rinnoviamo le congratulazioni agli attivisti dell’Operazione Rescue per il loro coraggioso lavoro a servizio della verità, dei bambini e delle donne.
di Luca Scalise