Il genere è una scelta personale. Non si dovrebbe imporre al bambino. Meglio lasciarlo libero di scegliere se vuole essere una ragazza o un ragazzo, a prescindere dagli attributi sessuali con cui è nato. Ne avevamo già parlato in una intervista ad un noto transessuale americano.
Ora veniamo a sapere che Trevor MacDonald, una donna che si è trasformata in uomo, canadese, non solo è rimasta/o incinta/o, ma allatta al seno.
Ora è papà... o mamma... o entrambe le cose?
Esiste anche un gruppo di sostegno per l’allattamento al “seno paterno”, i Milk Junkies, che suggerisce di non usare il termine “breastfeeding” per descrivere l’allattamento al seno trans ma “chestfeeding” (ovvero allattamento al torace); quindi per non essere accusati di transfobia, occorre riallineare il nostro linguaggio e imparare a dire “prese in braccio il bambino e gli diede il torace”.
Meraviglie della scienza e della tecnica: con gli ormoni una donna che s’è operata per sembrare un uomo, ricorda che biologicamente è sempre una donna: porta avanti una gravidanza e allatta, poiché il seno è stato rimosso, “al torace” (la scienza ha inventato dei gadget anche per questo).
McDonald ha detto anche: “Durante tutta la mia gravidanza, non ho smesso di sentirmi maschio.”
Come si sentirà il bambino, più tardi, chi se ne importa.
Queste storie richiedono “apertura mentale”? Qui non si tratta di “aprire” le menti, ma di forzarle con delle tenaglie.
Sono decenni che gli ambientalisti urlano che il non rispetto della natura ci sta portando verso il disastro.
E se questo fosse vero anche per la natura umana?
Redazione
Fonte: Il blog di Lise Ravary