I carabinieri hanno recentemente sgominato una banda internazionale di delinquenti che sfruttava ragazzi transgender.
Anzi, a quanto riferiscono le cronache (per esempio Panorama), pare che i giovani fossero adescati e/o rapiti in Argentina, irretiti, drogati, costretti/convinti a prendere ormoni e poi operati, e quindi costretti a prostituirsi per ripagare il tutto.
Finivano sui marciapiedi di Roma, passando per Parigi; conducevano una vita disgraziata, da schiavi, costantemente nella paura, vittime di violenza.
I dettagli di cronaca si possono leggere altrove (per esempio anche qui).
A noi sorgono spontanee alcune considerazioni.
Dietro la prostituzione, girano miliardi; dietro l’industria del cambiamento del sesso girano altri miliardi. Non ci sorprende che le due cose si siano unite per un business ancor più miliardario.
La compravendita degli esseri umani è un crimine orrendo, che suscita sdegno e biasimo in chiunque e dovunque si consideri la dignità delle persone un valore inestimabile.
Però, la compravendita dei bambini al mercato della provetta e dell’utero in affitto non scandalizza più molte persone, che anzi la giustificano in nome di uno pseudo diritto al figlio (che non esiste proprio perché il figlio non può essere OGGETTO di diritto).
Allora ci chiediamo: gli esseri umani si possono o non si possono commerciare?
Francesca Romana Poleggi