Il transgenderismo sta diventando una moda. E’ un segno di liberazione, evoluzione, civiltà, dichiarare al mondo “Mi* figli* è trans”. Del resto lo fa Angelina Jolie, quindi possono farlo tutti.
Chi ha dimestichezza con le riviste patinate e i talk show si sarò senz’altro imbattuto in un sacco di famiglie felici che hanno accolto e assecondato il desiderio di travestitismo dei loro bambini, probabili clienti delle cliniche (miliardarie) che gli bloccano la crescita con gli ormoni, così poi da grandi decidono a quale “genere” appartenere.
Abbiamo sempre detto che dietro al transgenderismo, all’omosessualismo e, in genere, alla ipersessualizzazione della nostra cultura c’è un enorme giro d’affari.
Il business dei sex toys e delle attrezzature più o meno “serie” fatte per assecondare le fantasie di chi non è soddisfatto dal piacere che trae “dell’attrezzatura” che gli fornisce la natura è roba vecchia. In genere, infatti, si dice che per i sexy shops non c’è mai la crisi economica.
Adesso, poi, il business si mette al passo con i tempi: nascono “attrezzi” (in silicone di ottima qualità, igienici, ecc. ecc.) adatti a bambini e adolescenti. Delle giuste dimensioni e proporzioni.
Il sito tranzwear.net (ci rifiutiamo di mettere il link funzionante: i lettori che proprio non si fidano, e vogliono vedere con i loro occhi, copieranno e incolleranno l’indirizzo) offre on line, pronta consegna, a prezzi modici, materiale di ottima qualità, molto richiesto dai genitori per i loro bambin*.
Ci sono vari modelli di peni posticci, un affare che una femmina può mettere tra le gambe per fare pipì in piedi, e la biancheria intima di contorno.
Ripetiamo: non solo roba per adulti, ma anche roba per bambini e adolescenti (modelli esclusivi per bambin* dai 5 ai 12 anni, di diverso colore o peso, circoncisi o non circoncisi). Anzi il sito si premura a dire che genitori, terapeuti hanno richiesto detta mercanzia per aiutare i bambini nella “transizione”.
“In nessun modo sono destinati a sessualizzare il vostro bambino, né vanno presentati come sex toys”, come invece dicono “i gruppi di odio” (come noi...)... Sosteniamo terapeuti e famiglie perché quegli attrezzi servono a far sentire i bambini sicuri nel loro corpo, a casa, a scuola, e un parco giochi”.
Andando a leggere nel dettaglio, vincendo un certo disgusto comprensibile solo a causa della nostra transfobia e il nostro “odio”, apprendiamo che alcuni di quei “cosi” sono adatti a una penetrazione non profonda (c’è scritto così). Quindi, non servono come sex toys?
Ovviamente il sito richiede che siano i maggiorenni ad accedere e acquistare. Lo faranno, quindi i genitori premurosi per dotare i propri figliol* di tutto il necessario per vivere con soddisfazione la loro identità di genere. Magari sarà roba utile anche a qualche pedofilo? Ma no. I pedofili ne sanno fare senz’altro a meno di tutta questa attrezzatura.
Redazione
PS: Il quadro “sessista” e forse omofobo riprodotto su questo articolo è di Gioacchino Toma, del 1862, e si intitola – orrore! – “Piccoli patrioti”.
DIFENDIAMO I BAMBINI E LA FAMIGLIA DAI TENTATIVI DI
LEGALIZZAZIONE DELLE UNIONI CIVILI