Abbiamo visto che gli Stati ossequianti la teoria gender e il transgenderismo consentono la rettifica del sesso nei documenti.
Dapprima ciò era possibile solo dopo l’intervento di chirurgia plastica di “riassegnazione del sesso”.
Oggi, in diversi Paesi, è di moda cambiare il sesso nei documenti (anche dei bambini!) a prescindere dai dati fisici: a secondo di come uno si sente.
La Cassazione sta adoperandosi affinché su questa “importante conquista di civiltà” l’Italia non resti indietro.
Ma non basta.
Il completo scollamento con la realtà, la pura alienazione mentale dei filosofi del gender, va oltre: bisogna cambiare anche il certificato di nascita.
Ecco quel che dice l’Osservatorio della Nuova Bussola Quotidiana (che ha letto il Washingtonblade):
“In quegli stati dove è permesso la rettificazione sessuale, il nuovo sesso viene indicato sui documenti di identità – carta di identità, passaporto, etc. – e su tutti quei documenti con valore legale prodotti dopo il cambiamento di sesso. Ma il certificato di nascita non viene toccato proprio perché certifica il sesso genetico appartenente al neonato al momento della nascita, insomma registra un dato di fatto. Ma anche la storia personale deve essere ritrascritta secondo il gender pensiero e così c’è una legge nel Maryland in vigore dal primo ottobre del 2014 che permette di cancellare il vecchio sesso sul certificato di nascita e sostituirlo con quello nuovo.
C’è pure un’associazione, la FreeState Legal, che aiuta le persone transessuali nelle pratiche legali per ottenere questo. Insomma i fatti, tra cui quelli scritti geneticamente nelle nostre carni, devono essere cancellati se non piace alla gender theory.”
Redazione
DIFENDIAMO I BAMBINI E LA FAMIGLIA DALLA LEGGE CIRINNA’