Nonostante i sondaggi, il sostegno dei media, delle lobby mondialiste e dell’establishment fossero tutti pro Clinton, Donal Trump ha vinto la corsa alla Casa Bianca.
Naturalmente non staremo qui ad incensare un politico che – come abbiamo sempre detto – è criticabile sotto diversi punti di vista.
Però la Clinton aveva un curriculum necrofilo e intenti mortiferi. E la tutela della vita di tutti – e quindi il riconoscimento della pari dignità di tutti gli esseri umani – è pregiudiziale rispetto alla valutazione dell’operato e delle idee di chicchessia. Trump – almeno a parole – aveva espresso in diverse occasioni una posizione critica nei confronti dell’aborto e dell’industria della Planned Parenthood. Molti dei suoi collaboratori sono politici prolife di lunga data.
Inoltre, Trump ha detto di voler far passare una legge che difenda il primo emendamento della Costituzione americana, cioè la tutela della libertà di espressione e di religione, il che risparmierà agli americani la persecuzione laicista delle lobby LGBT e della Gaystapo, che con Obama avevano mano libera a tutti i livelli.
Ma, insomma, prima di cantare vittoria (per la vita) davvero bisognerà vedere in concreto che cosa Trump saprà fare.
Quello che davvero ci è sembrato straordinario, invece, è il fatto che la maggioranza degli americani non si sia fatta imbambolare dal lavaggio del cervello sistematico che la propaganda clintoniana ha fatto attraverso i media a tutti i livelli: perfino i sondaggi dell’ultima ora davano Trump per perdente. Evidentemente non erano veritieri.
Questo dato davvero ci incoraggia: l’informazione controcorrente – come quella che dà ProVita – ha successo. Ha una sua forza. Pur con mezzi e potere minimi rispetto ai grandi media di regime. Attraverso la controinformazione, quindi, ProVita e altri come ProVita possono mettere un sassolino molto fastidioso nell’ingranaggio della propaganda della cultura della morte. Le persone riflettono, e scelgono in modo adeguato. La verità – prima o poi – si impone sulla menzogna, la vita vince sulla morte.
Redazione
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