Nel Regno Unito ad una donna su venti nella fascia d’età tra 18 e 24 anni è stata somministrata la pillola abortiva senza che ne fosse a conoscenza e dunque senza consenso. Una notizia choc, emersa da un recente sondaggio sondaggio commissionato dalla BBC Radio 4.
Grazie ai commenti su Twitter di un medico e ricercatore associato all'Università di Oxford, il dottor Calum Miller, i risultati del sondaggio della BBC sono stati resi noti al grande pubblico. La ricerca ha rilevato che il 5% delle donne ha risposto di ‘sì’ quando è stato loro chiesto se gli era stato dato «qualcosa (compresse/sostanza) per causare un aborto senza la sua conoscenza o consenso».
«E' spaventoso che alcuni fornitori di servizi sanitari stiano facendo pressione per rendere queste pillole ancora più facilmente disponibili», ha scritto il dottor Miller sulla scia dei risultati del sondaggio, che ha intervistato donne di tutta la Gran Bretagna. Il sondaggio sulla ‘coercizione riproduttiva’ è stato condotto dal ‘Savanta ComRes’, un centro di analisi sociologica del British Polling Council, dopo che l’indagine era stata commissionata da BBC Radio 4. Il ‘Savanta ComRes’ ha intervistato 1.060 donne britanniche di età compresa tra i 18 e i 44 anni tra il 16 e il 17 febbraio 2022, comprese 530 donne che avevano sperimentato la ‘coercizione riproduttiva’. Inoltre le pillole abortive, rese disponibili per tutti e anche per posta nel Regno Unito, vengono in molti casi casi usate da abusatori o compagni violenti per imporre l’aborto alle donne. A settembre scorso, i responsabili dei pronto soccorso e delle ambulanze del Regno Unito, avevano già riferito di un'impennata significativa nel numero di chiamate al 999 (numero di emergenza nazionale) da parte di donne che avevano preso pillole abortive a casa, denunciando uno sviluppo "profondamente preoccupante" della situazione.
La polemica sull’uso coercitivo delle pillole abortive, soprattutto nei confronti delle ragazze e giovani donne, emerge a pochi giorni da un altro servizio della BBC che ha raccontato il caso di una ragazza di 16 anni e l'orrore di un aborto in casa a 20 settimane di gestazione. La donna, infatti, ha abortito a 20 settimane dopo un errore da parte dei medici durante una consultazione telefonica. La ragazza, come ha raccontato il servizio della BBC, aveva avuto la consultazione telefonica con il fornitore di aborti, BPAS, che aveva determinato la sua gravidanza di 12 e non 20 settimane. Successivamente si è recata al centro aborti per ritirare le pillole abortive, mentre il personale non ha eseguito alcun un esame medico né ecografia per capire le reali settimane di gestazione.
Ebbene, l’aborto a casa si è trasformato in dramma, con il fidanzato della ragazza che non solo ha visto i piedini del suo bimbo, ma il suo bimbo è nato vivo. Portati entrambi, madre e piccolo, in ospedale, il bimbo è morto e la donna ha denunciato pubblicamente l’agenzia BPAS per non averle comunicato la verità sulle settimane di gestazione.