Tanti bambini sono malati. Tanti hanno malattie rare e incurabili come Charlie. Sono destinati a vivere poco. E allora – secondo la mentalità eutanasica corrente – è bene farli fuori subito.
A soli 60 chilometri a nord di Londra, per esempio, presso l’Ospedale Generale di Northampton, Frank Musslewhite e Danielle Manuel stanno vivendo lo stesso incubo che hanno passato i genitori di Charlie Gard.
Il loro piccolo Rimari, di 4 mesi, ha l’atrofia muscolare spinale (SMA). A metà giugno hanno saputo che l’ospedale aveva presentato domanda alla Corte Suprema per poter staccare i sostegni vitali al piccolo: i medici dicono che è improbabile che Rimari raggiungerà il suo primo compleanno.
Anche i Musslewhite, come i genitori di Charlie, tuttavia, sanno che in USA alcuni malati di SMA vivono parecchi anni.
Chissà se la fondazione dei Gard potranno aiutarli.
I genitori di Charlie Gard hanno messo a disposizione circa un milione e trecentomila sterline per aiutare altri bambini malati
Istituiranno la fondazione “Charlie Gard” per pagare le cure, difendere i diritti dei genitori e evitare che ciò che è accaduto a loro accada ad altre famiglie.
Chris Gard e Connie Yates avevano raccolto tutti quei soldi per trasferire Charlie negli Stati Uniti e fargli provare le cure sperimentali che il GOSH e il Regno Unito gli hanno negato.
I tribunali britannici e la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, la CEDU, d’accordo con l’ospedale, gli hanno impedito il viaggio della speranza, a suo tempo. Hanno deciso che Charlie doveva morire soffocato, perché era quello il suo “miglior interesse”. E quando alla fine hanno accettato che i medici americani e italiani andassero a consulto a Londra, era ormai troppo tardi.
Connie e Chris si sono arresi. Avrebbero voluto portare Charlie a morire a casa sua, ma anche questo gli è stato negato. Charlie è stato ucciso venerdì 28 luglio, solo una settimana prima del suo primo compleanno, in un hospice.
Sarà lo stesso il destino di Rimari e dei suoi genitori?
Ma Charlie continua a vivere nel cuore di tutti quelli che fino alla fine hanno pregato e manifestato per lui.
Così, con la fondazione “Charlie Gard”, Charlie non morirà mai. “Nessun genitore deve sopportare quello che abbiamo passato noi”, hanno detto Connie e Chris. “Il prossimo Charlie avrà le cure prima che sia troppo tardi: così Charlie salverà molte vite in futuro, senza dubbio.”
I media britannici hanno scritto che Connie seguirà da vicino la fondazione, mentre Chris tornerà al suo lavoro alle poste.
Quindi, coraggio famiglia Musslewhite!
E noi, in Italia, portiamo Charlie vivo nel cuore? Se a settembre passa il ddl sulle DAT, sul testamento biologico, qui da noi, il piccolo Charlie sarà morto invano.
Redazione
Fonte: LifeSiteNews, The Mirror
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