02/10/2016

Un caro augurio a tutti i nonni e... grazie!

Oggi, due ottobre, è la Festa dei Nonni (e, per la Chiesa, dei Santi Angeli Custodi).

In Italia questa ricorrenza è stata istituita dal Parlamento nel 2005, ma in realtà l’idea di dedicare un giorno ai nonni risale agli anni Settanta ed è da attribuirsi a una casalinga del West Virginia, Marian Mc Quade, mamma di 15 figli e nonna di 40 nipoti.

Perché dedicare una giornata ai nonni?

Perché i nonni sono un punto di riferimento, evidenza tangibile delle nostre radici. Sono quella base solida attorno alla quale fortificare l’identità personale, nella certezza di un punto di riferimento solido da cui partire nell’avventura della vita, e a cui tornare in caso di necessità.

Perché i nonni sono un patrimonio di esperienza e di saggezza. Le vicissitudini della vita hanno insegnato loro come “cavarsela” anche in situazioni “critiche” (come la seconda guerra mondiale, solo per fare un esempio) e il tempo li ha portati a focalizzarsi sulle cose realmente importanti della vita, tralasciando quelle futili e legate all’apparenza. Due fattori, questi, che la nostra società consumistica ed edonistica dovrebbe saper cogliere e rivalutare.

Perché i nonni sono una risorsa anche sotto il fronte educativo, dato che spesso oggi entrambi i genitori sono costretti a lavorare, e con orari incompatibili con la crescita dei figli.

Ecco quindi che i nonni hanno un’importanza fondamentale, nella società come nella vita di ognuno. E questo anche se fisicamente non ci sono più o non li si è mai conosciuti. 

Per celebrare questa ricorrenza oggi, a partire dalle 10:30, a Roma si terrà la prima edizione delle “Nonniadi”, promossa dall’Acli Roma, in collaborazione con la Nazionale cantanti: una «giornata di condivisione e competizione per nonni e nipoti, che saranno coinvolti in attività di calcio balilla, freccette, tiro con l’arco, bocce, carte, shuttlecock e badminton. Un momento di divertimento sul filo dei ricordi e dei giochi di una volta per costruire legami intergenerazionali “che sanno di futuro”».

Che altro dire? Viva la famiglia, viva i nonni e... auguri di cuore!

La generazione più giovane è la freccia,
la più vecchia è l’arco.
(John Steinbeck)

Redazione

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