Una nuova edizione, la sesta, del progetto “Un Dono per la Vita”, ha permesso a Pro Vita & Famiglia di donare passeggini, biberon e pannolini a undici donne in difficoltà economiche o sociali.
Come già in passato – fin dal settembre del 2019 quando è partita l’iniziativa – è stato consegnato alle mamme un Kit Trio, comprensivo di Carrozzina, Navicella Neonato e Seggiolino Auto, oltre che un pacco di pannolini e il biberon. Il tutto si è svolto ieri pomeriggio, nel rispetto delle normative anti-Covid, all’interno della sede romana di Pro Vita & Famiglia.
Tante le storie, diverse, di chi non riuscirebbe altrimenti a permettersi quelli che sono beni di prima necessità per una neomamma o una futura madre. Come Faith Osaige, originaria della Nigeria, da ormai molti anni in Italia e accompagnata dal marito. La coppia ha già un bambino e Faith è ora al quinto mese di gravidanza. Oppure come Angela Mejia e Jessica Valencia, entrambe originarie del Peru. In particolare Jessica ha già una bambina di sei anni ed è in attesa di un secondo bambino, al terzo mese di gravidanza. «Mi sono integrata bene in Italia – racconta – ma è difficile avere un lavoro stabile. Questo aiuto è per me preziosissimo, avrei avuto altrimenti tantissime difficoltà a trovare una culla o un passeggino». Una situazione simile a quello di Guye Maty, del Senegal. Lei col marito hanno preso i doni insieme alla loro bambina di sei anni. Guye spesso fa avanti e indietro dal loro Paese natale, mentre il marito è ormai in Italia da quasi dieci anni.
Eleonora, Daria e Valentina, invece, sono tre mamme italiane. Daria, all’ottavo mese, come ci racconta, ha già due figli ed è in attesa di un maschietto, mentre per Eleonora, al settimo mese, è il primo bambino. «Purtroppo io non ho un lavoro e mio marito non riesce a trovarne uno stabile», racconta Eleonora. «Due, massimo tre mesi – spiega - e poi si ricomincia da zero e una situazione del genere non ti permette di comprare il necessario. Per fortuna ho la mia famiglia, ma ovviamente non sempre basta. Questo dovrebbe significare non fare figli? Noi li vogliamo e non ci scoraggiamo».
Storie diverse, dunque, anche di chi è ormai in Italia da tantissimi anni, come Andrea Palan, originaria dell’Ecuador e nel nostro paese da 11 anni. Andrea non è sposata e attualmente non lavora ed è al settimo mese di gravidanza. «Senza un lavoro, soprattutto negli ultimi mesi, è difficile riuscire a trovare qualcosa per potermi permettere anche solo i pannolini».
Un aiuto essenziale, quindi, soprattutto «a fronte di quel poco che lo Stato concede» racconta invece Rachele, in attesa del terzo figlio maschio. «Senza questi doni non avremmo potuto permetterci tutti questi accessori e noi comunque siamo “fortunati” perché per il terzo maschio useremo i vestiti e alcune cose degli altri due nostri figli, ma mi rendo conto che sarebbe molto più difficile se fosse il primo. L’aiuto dalle istituzioni è solo alla nascita, ma poi non è abbastanza».