21/06/2013

Un evangelico brasiliano guida decine di migliaia di persone davanti al Congresso Nazionale, per protestare contro l’aborto e le unioni omosessuali

Il più noto telepredicatore evangelico brasiliano, Silas Malifaia, ha guidato mercoledì 5 giugno davanti al Congresso Nazionale una protesta cui hanno partecipato decine di migliaia di evangelici, con uno spiegamento di forze la cui intenzione era avvertire i legislatori che i cristiani del paese non chineranno la testa di fronte ad iniziative volte a legalizzare l’aborto e ad istituire il “;matrimonio” omosessuale.

Stando a quanto riportato dal canale televisivo Globo, Malafaia avrebbe detto alla folla: «La società è libera di criticare gli evangelici, i cattolici, i deputati, ma se uno critica le pratiche omosessuali, allora è “;omofobia”».

Malafaia ha messo in guardia sul fatto che «l’attivismo gay sta cercando di criminalizzare le opinioni» con la proposta di una legge anti omofobia, che potrebbe ridurre al silenzio tutte le pubbliche manifestazioni di dissenso verso lo stile di vita omosessuale. «Le opinioni – ha ricordato – non sono un crimine».

Ha affermato: «Credono di trovarsi in Bolivia o in Venenzuela. No! Qui c’è la stampa libera».

Ed ha proseguito: «Le sinistre vogliono un nuovo sistema di regole per controllare la stampa, il governo e la società. Vogliono far tacere le persone, vogliono farci star zitti, ma nessuno riuscirà a tapparci la bocca. Se vogliono zittirci, dovranno fare a pezzi la Costituzione del Brasile».

«Ci chiamano fondamentalisti – ha detto di fronte alla folla – perché difendiamo la famiglia, la morale e siamo contro le droghe. Sapete cosa sono loro? Sono fondamentalisti della dissolutezza morale. Scrivetelo: il pastore Silas Malafaia ha definito l’attivismo gay il fondamentalismo della dissolutezza morale».

Malafaia ha anche denunciato, chiamandola “;vergogna” ed “;affronto alla società e alla maggioranza”, la recente decisione del Consiglio Nazionale di Giustizia che obbligherebbe i notai a registrare i “;matrimoni” omosessuali, decisione che ora viene impugnata nei tribunali.

Il raduno ha visto anche l’intervento di numerosi rappresentanti al Congresso. Tra essi c’era Marco Feliciano, la cui recente nomina al Comitato per i Diritti Umani della Camera dei Deputati ha suscitato lo sdegno degli attivisti omosessuali, i quali denunciano l’opposizione senza compromessi di Feliciano al “;matrimonio” omosessuale e allo stile di vita gay.

Ha dichiarato Feliciano a Globo: «Questo evento è una risposta ai politici e a chiunque chiama “;progresso” ciò che non lo è. È un regresso. La famiglia è il fondamento di tutte le società. La mia presenza nel Comitato per i Diritti Umani è a garanzia della famiglia».

Secondo gli organizzatori in 70.000-100.000 avrebbero partecipato alla marcia.

Traduzione a cura di Francesco Santoni

Clicca qui per leggere l’articolo originale pubblicato da LifeSiteNews in lingua inglese

Fonte: LifeSiteNews

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