Essere pro vita – lo abbiamo sempre detto – implica un essere profondamente pro donna, un riconoscere la dignità ogni donna e promuoverne il rispetto. Difendere la vita nascente, dunque, significa solo battersi solo contro ciò che la minaccia, come l’aborto volontario, ma anche a favore delle madri, specie quelle più in difficoltà.
Una gravidanza inaspettata non è, certo, una situazione facile da gestire. Non possiamo pensare che le donne possano rimanere da sole ad affrontarla. È questo, infatti, uno dei motivi per cui molte di loro optano per l’aborto: non per libera scelta, ma costrette da una situazione di abbandono o da difficoltà economiche.
Sono varie in Italia e nel mondo le realtà che si dedicano alle donne che vertono in tale genere di difficoltà, che si impegnano affinché queste non rimangano sole. Da un articolo di Roma Sette di qualche settimana fa scopriamo una di esse: «è l’associazione La Casa della Mamma, a via Udine, che dal 1969 accoglie ragazze madri, di età compresa tra i 15 e i 23 anni, in difficoltà sociali ed economiche, con l’obiettivo di aiutarle a diventare donne e a far crescere con responsabilità e autonomia i propri figli. Un vero e proprio “laboratorio”, sostenuto dai fondi dell’8xmille».
Qui le ragazze non solo vengono ospitate ed aiutate a curare la relazione con i propri figli, ma sono anche introdotte a prime esperienze lavorative, attraverso la gestione di una sartoria, del “B&B della Mamma” e di un “nido professionale”. «Qui ritornano a essere figlie per poi diventare madri. Queste giovanissime donne hanno infatti bisogno di essere presenti nel pensiero di qualcuno, di sentirsi amate e finalmente ascoltate», spiega la direttrice, Lucia Di Mauro.
Questo significa prendersi cura delle donne e avere a cuore i loro diritti: permettere loro di essere mamme ed al contempo di realizzarsi nella società.