Chi ha affrontato un aborto porterà con sé il dolore tutta la vita. Ma “nessuno merita di vivere una vita rinchiuso e schiavo di un dolore passato o di un rimpianto”: ecco il perché di questa lettera.
La persona che scrive si chiama Claire Culwell, è una ragazza che 26 anni fa è riuscita a sopravvivere all’ aborto, operazione che invece ha ucciso il gemello.
Ovviamente prova dolore per questa perdita, ma è riuscita, anche grazie ad un percorso di fede, a perdonare la propria madre biologica e a rendersi conto del contesto in cui lei –come tantissime altre donne, a prescindere dall’età- si era trovata. “ So che stava facendo quello che le era stato consigliato dalle persone a lei più vicine. Sono consapevole del fatto che le cliniche offrono l’aborto come unica opzione e non presentano alle donne le altre strade da percorrere.”
“Hanno solo un obiettivo: vendere l’aborto.”
Claire ha avuto modo di incontrare la sua madre biologica e quando pensa a lei pensa sì alla donna che ha abortito suo fratello gemello e che ha tentato di abortire anche lei per ben due volte “ma anche la donna che mi ha dato la vita”.
E proprio perché, come dice lei, nessuno merita di vivere in un perenne stato di rimpianto –cosa che l’ aborto comporta- Claire scrive una lettera aperta a tutte le donne che pensano di interrompere la vita del proprio figlio.
Anche se i medici vi incitano a farlo, come hanno fatto con sua madre, probabilmente avendo in mente solo il segno dei dollari, non fatelo. Ci sono altre vie, altre strade, per vostro figlio e per voi.
Redazione
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