Chi combatte l’aborto e lotta per la vita davvero è ignorato. Nell’indifferenza generale dei media “che contano” rilanciamo più che volentieri una notizia pubblicata da Aleteia: una donna ha salvato in silenzio più di 3.000 bambini che avrebbero dovuto essere abortiti nelle sue favelas più povere di Rio de Janeiro: dovevano darla a lei la coppa del mondo!
23 anni fa, Doris Hipólito, insegnante di storia e geografia e consulente scolastica, ha ricevuto dal Direttore la richiesta di aiutare alcune delle allieve che soffrivano per le conseguenze dell’aborto. La Hipólito ha cominciato a distribuire materiale pro vita, e a recitare il rosario in una piazza pubblica il 13 di ogni mese. Con il sostegno del vescovo Werner Siebembrok e della Legione di Maria, un piccolo gruppo che si è formato intorno alla Hipólito ha iniziato ad assistere nelle favelas di Rio le donne che pensavano di non avere alternative all’aborto.
La Hipólito cerca di convincere le mamme che stanno per entrare nelle cliniche dove si praticano gli aborti, anche illegalmente. La maggior parte di loro subisce forti pressioni esterne non è affatto libera di scegliere. Oggi la donna lavora a tempo pieno per queste disperate, e ha creato la Casa de Amparo Pró-Vida (Casa della Difesa Pro-Vita).
Ha poi aiutato a istituire centri pro-vita nelle chiese locali.
In Brasile, intanto, sta aumentando la pressione politica per legalizzare l’aborto. I gruppi femministi hanno minacciato, perfino di morte, la Hipolito.
Per ulteriori informazioni su Doris Hipólito o per aiutare la sua opera, http://www.gofundme.com/hub754.
Fonte: Aleteia
Redazione