23/02/2016

Unioni civili: Conferenza stampa del Comitato difendiamo i Nostri Figli

Oggi alle 16.00, a Palazzo Madama, il Comitato Difendiamo i Nostri Figli ha tenuto una conferenza stampa per fare il punto della situazione sul dibattito in corso al Senato sulle unioni civili e il ddl Cirinnà. Tutti i membri del Comitato erano presenti, salvo il nostro Presidente, all’estero per lavoro.

Il portavoce del Comitato, Massimo Gandolfini, ha spiegato agli intervenuti che i media non rappresentano adeguatamente la voce della piazza del 20 giugno e del Circo Massimo: il servizio pubblico della RAI fa propaganda alle cosiddette “famiglie” arcobaleno. Il Comiato parla a nome di quella piazza che si è schierata apertamente contro il ddl Cirinnà, una proposta di legge tesa alla distruzione della famiglia, contro la volontà del popolo italiano.

Gandolfini ribadisce con forza la sua posizione, contro “ogni riconoscimento pubblico di convivenze tra persone di pari sesso”. Tutti i diritti individuali, del resto, già esistono, per tutti i tipi di convivenze (sia per le visite in ospedale, che in  carcere, per il consenso ai trapianti, ecc.).

Quindi il Comitato è assolutamente contrario a una legge sulle unioni civili: non si può far diventare modello pubblico un comportamento di carattere affettivo. Se passa l’idea che possono esserci modelli diversi di famiglie, perché limitarsi al modello omosessuale? Perché non la poligamia, la poliandria o il poliamore?

Family day_bandiere_dal palco_unioni civiliQualcuno dice che l’Europa fa così e ci chiede questo. Non è vero. Ma anche se lo fosse l’Italia deve essere faro di civiltà, in questa Europa decadente.

Il testo del maxi emendamento che il Governo presenta oggi per il momento è sconosciuto: se questo testo dovesse comprendere istanze contrarie ai valori incarnati nel popolo della famiglia sarebbe un tradimento dei parlamentari “cattolici” votarlo. Sarebbe scandaloso.

E’ certamente una vittoria che la stepchild adoption sia stata stralciata (anche se ciò che resta non va bene comunque). E il Comitato è fiero – afferma Gandolfini – di aver fatto prendere coscienza all’opinione pubblica della ignominiosa pratica dell’utero in affitto.

Altro tema su cui il Comitato insiste per il NO sono gli articoli 2 e 3 che rimandano al matrimonio. Ciò comporterebbe che qualsiasi tribunale estenderà poi anche gli altri diritti, come l’adozione, per “non discriminare”. Insomma, lasciando questi articoli, la stepchild, adoption rientrerebbe dalla finestra.

Si sente dire che bisogna cambiare la legge sulle adozioni, ma in Italia non c’è emergenza per i bambini abbandonati: sono di gran lunga di più le coppie regolarmente sposate che aspettano di adottare.

Il diritto fondamentale non è il “diritto” degli adulti a un figlio, ma il diritto dei bambini a una famiglia. E la letteratura scientifica conferma la necessità di papà e mamma per una crescita armoniosa della persona.

Il Comitato rivolge un appello al buon senso delle forze politiche: su questi temi fondamentali le giudicheremo e giudicheremo l’operato dei singoli parlamentari.

Gandolfini ha ricordato che oggi le famiglie, specie se numerose, sono abbandonate a se stesse, in Italia ... e si vorrebbe far credere che questa legge è una emergenza?

Una legge che dovrebbe seguire l’iter costituzionale, invece il ddl non è passato dalle commissioni.

“C’è davvero un grave scollamento tra paese il reale e il Parlamento”, ha affermato il portavoce del Comitato Difendiamo i Nostri Figli.

Alle domande dei giornalisti Gandolfini ha risposto che se anche non ci fosse né la stepchild né alcun rimando al matrimonio, qualora nel nuovo testo apparisse una nuova forma di famiglia (un nuovo istituto giuridico), i sedicenti cattolici che lo votassero sarebbero dei traditori.

Le persone omosessuali sono tutelate con i diritti già esistenti nel codice civile.

Circa la  posizione dei vescovi, Gandolfini dichiara di condividerne i principi e i valori. Il Papa ha detto che i vescovi non devono essere “piloti”. I laici, quindi, devono impegnarsi. E un cattolico è tale dalla mattina alla sera, anche da Parlamentare: la coscienza va ben formata, come ha detto recentemente il Papa.

Il Comitato terrà gli occhi aperti su chi avrà davvero interpretato la volontà del popolo. Esso ha il dovere morale di indicare chi l’ha sostenuto e chi non l’ha sostenuto: anche nell’ottica dei prossimi appuntamenti elettorali e referendari.

Se il Parlamento restasse sordo, si vedrà il da farsi: il Comitato – dichiara Gandolfini – non abbandonerà il popolo che gli sta dando tanta fiducia.

Redazione

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