Mentre molti sono giustamente concentrati sulla questione se riconoscere o no a tutti i tipi di convivenze gli stessi diritti delle coppie unite in matrimonio, in Commissione Lavoro, alla Camera dei Deputati, si sta discutendo e – forse – approvando in sordina una norma sulle pensioni di reversibilità che non riscuote sufficiente evidenza.
Ne hanno parlato solo Il Fatto Quotidiano, Il Giornale e Libero.
La pensione di reversibilità sta per essere trasformata in una prestazione assistenziale e non più previdenziale.
Non sarà più, quindi, un diritto individuale (come invece dovrebbe essere), ma sarà legata all’Isee, cioè al reddito familiare. In pratica, è un modo per demolire un diritto individuale e rendere la pensione, scippando i contributi versati, inaccessibile per centinaia di migliaia di donne (e uomini) : è questa , in sostanza la giusta protesta di Ivan Pedretti, della CGIL.
La conseguenza di questa legge delega sarà che una vedova sola, senza reddito, ma con una casa (che non si mangia, ma che alza molto il reddito Isee), perderà la reversibilità del marito.
Dicono i sindacati, infatti, questa riforma colpisce in particolare le donne di oggi, che avranno già pensioni poverissime a causa di lavori intermittenti e del sistema contributivo.
Intanto coincidenza vuole che si sta premendo per approvare il ddl Cirinnà, che estende il diritto alla reversibilità alle unioni civili omosessuali.
Bella coincidenza: le nostre povere casse previdenziali, sull’orlo della bancarotta, devono sobbarcarsi il mantenimento dei conviventi omosessuali (e – si badi bene – non di conviventi di altra specie, tipo fratelli, cugini, amici, nipoti, il che è già di per sé una grave discriminazione).
Guarda caso, intanto, zitti zitti, stanno prevedendo di risparmiare sulla pelle delle vedove. Non sarà che per dare la reversibilità al partner omosessuale la tolgono alle vedove che hanno lasciato il lavoro per accudire la famiglia?
Dicono che dare diritti a tutti non toglie diritti a nessuno...
Ma ne siamo davvero sicuri?
In Germania, intanto, all’indomani dell’approvazione del matrimonio gay – guarda caso, sarà un’altra coincidenza? – è stata abolita proprio la pensione di reversibilità.
Sono tutte coincidenze?
Ma ne siamo davvero sicuri?
Redazione