Il popolo del Circo Massimo che vuole eroicamente difendere la famiglia naturale e la vita, forse, non ha chiaro chi sia il vero avversario che deve fronteggiare.
L’avversario che ha davanti non è il DDL Cirinnà, l’avversario reale si chiama “Rivoluzione”.
La Rivoluzione non è un fenomeno moderno, è antico quanto il mondo e trova la sua origine nell’invidia e nella superbia di quell’angelo che, non volendo sottomettersi al Padre Celeste e alle sue leggi immutabili, cerca di creare un mondo nuovo e un ordine alternativo cui gli esseri umani dovrebbero sottostare, anche se privo dei requisiti della razionalità, di quel logos che ci avvicina a Dio.
Che senso ha distruggere il matrimonio, la famiglia, i bambini innocenti nel grembo materno? Che senso ha distruggere il ruolo maschile e quello femminile nella creazione della vita? Perché distruggere la fertilità della donna e dell’uomo? La risposta al quesito di quale sia l’obiettivo della Rivoluzione ce la fornisce Herbert Marcuse (1898-1979) il filosofo, sociologo, oltre che teorico politico tedesco, considerato uno dei pilastri portanti della scuola di Francoforte.
L’obiettivo della Rivoluzione è indicato in maniera molto chiara nel suo “Eros e Civiltà” del 1955: per far avanzare il processo rivoluzionario e sgretolare l’ordine sociale costituito è necessario distruggere la figura paterna. Si inizia con la distruzione della figura paterna in terra, cosa già abbondantemente acquisita nel mondo post-moderno, per poi giungere, passo dopo passo, alla distruzione del Padre eterno che sta nei cieli.
La ribellione contro l’ordine naturale, e il Padre celeste, si esprime innanzi tutto con la ribellione nei confronti dei “tabù” relativi al sesso, con la celebrazione della deviazione dalla norma, con il rifiuto del sesso procreativo e poi si estende a tutte le istituzioni che intendono garantire questo ordine, la Chiesa in primis. Nell’idea dei rivoluzionari di ogni tempo e di ogni luogo lo scardinamento della figura paterna e l’alienazione dell’atto sessuale procreativo dovrebbero rappresentare il mezzo con il quale impedire il ritorno da quel Padre celeste che avrebbe instaurato un ordine oppressivo che gli umani mal tollerano e a cui intendono ribellarsi.
Quello che i rivoluzionari si ostinano a voler ignorare è il fatto che l’ordine stabilito dal Padre celeste, tutelato dalla Chiesa, si chiama Natura. La Chiesa ha costruito le Sue teorie, sulla vita e sull’uomo, attorno ai fatti concreti della natura umana,ed è questa la ragione per la quale la Rivoluzione, nonostante qualche vittoria temporanea, sarà sempre destinata al fallimento.
La Rosa Bianca