Oggi, verso le 19, si voterà sul maxi-emendamento, cioè il nuovo testo del ddl Cirinnà, che legalizza le unioni civili omosessuali e quindi il matrimonio gay.
Perché bisogna essere chiari e non lasciarsi abbindolare dai giri di parole.
Hanno stralciato le stepchild adoption, ma il resto è rimasto uguale. Un tweet della senatrice del Cantini, del PD, è molto eloquente: “L’emendamento del governo salva i punti salienti del ddl Cirinnà. Domani una legge storica, poi al lavoro per riformare le adozioni”.
“Non é sufficiente il richiamo all’ art. 2 della Costituzione, o qualche altro maquillage al testo che era all’ esame dell’ aula del Senato, per cancellare la completa sovrapposizione, che il maxi emendamento realizza, fra regime matrimoniale e regime delle unioni civili: sono infatti espressamente richiamati per queste ultime gli articoli del codice civile che riguardano il matrimonio, e si aggiungono quota di legittima e reversibilità”, dice un comunicato stampa del Centro Studi Livatino.
Le opposizioni lo giudicano incostituzionale, “un ogm”, “una truffa” bella e buona. Anche da un punto di vista procedurale: i disegni di legge del Governo dovrebbero essere deliberati dal Consiglio dei Ministri e firmati dal Capo dello Stato; questo “maxi- emendamento, invece, è piovuto direttamente in aula (senza neanche passare per la Commissione). Da un punto di vista sostanziale sono soddisfatti solo quelli di Area Popolare. “Cattolici”.
E comunque Renzi dovrà porre la questione di fiducia per far approvare il papocchio, perché per passare ha bisogno di togliere la libertà di voto e di coscienza a molti dei parlamentari del Pd.
Lo stralcio della stepchild adoption, che Alfano & c. tentano di sbandierare come una vittoria, non serve a nulla. Infatti, PD e compagni non hanno neanche preso in considerazione la proposta di limitare, con una norma ad hoc, il campo d’azione dei giudici ordinari, per evitare che la stepchild adoption venga di fatto riconosciuta dalla magistratura (in teoria i giudici dovrebbero essere soggetti alla legge, quindi con una norma esplicita le loro interpretazioni “creative” potevano essere limitate.
Insomma, ribadiamo quello che dicevamo all’inizio: l’armata Brancaleone che forma la maggioranza in Senato ha trovato un accordo per legalizzare il matrimonio gay. Le adozioni seguiranno a ruota.
Stasera il voto.
Redazione