In occasione della Giornata della donna, è bene che sia una donna a spezzare una lancia in favore degli uomini! Per questo il nostro Presidente Toni Brandi mi ha lasciato il compito di presentare il numero di marzo di Notizie Pro Vita & Famiglia
Abbiamo titolato questa Rivista prendendo spunto - al contrario - dal film Uomini che odiano le donne (un thriller svedese del 2009 tratto dall'omonimo best seller di Stieg Larsson). Vorremmo, infatti, sfatare la propaganda femminista che da decenni cerca di inculcare nell’opinione pubblica l’idea che l’uomo sia per definizione un maschilista, sessista, stupratore, “femminicida”, da evirare (metaforicamente, ma non solo) per rendere giustizia e libertà alle donne. Questa retorica diabolica (cioè divisiva) ha preso piede già nel Sessantotto, con la critica spietata all’autorità, al padre, e a Dio, ed è confluita nella moderna ideologia gender che nega la differenza sessuale e si serve dell’odio cieco di cui è intriso il femminismo radicale e la “cancel culture” per destrutturare definitivamente il maschio e distruggere, in ultima analisi, l’essere umano.
Esistono, certo, i delinquenti (e le delinquenti) che meritano di essere severamente puniti. Ma, secondo la natura, gli uomini amano le donne e hanno tanto bisogno d’essere riamati. Perché, nonostante la sua forza e la sua spavalderia, l’uomo senza una donna che lo ama è decisamente perso. Siamo stati creati molto diversi, ma con la stessa somma dignità, e perfettamente complementari: gli uni senza le altre non possiamo stare, perché è nell’unione dell’uomo e della donna la massima espressione dell’immagine e somiglianza di Dio autore e fonte della vita: «Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò» (Gen. 1, 26).
E così, anche questo mese, proponiamo ai nostri sostenitori la lettura ricca e appassionante: c'è ad esempio l'articolo del professor Boscia, presidente dell'AMCI, ginecologo da mezzo secolo, quello del dottor Marchesini, psicoterapeuta, che è un vero ... cavaliere; e abbiamo intercettato in qualche modo una "lettera di Berlicche", una missiva inviata da un diavolo esperto al giovane nipote Malacoda: val la pena leggere come "laggiù" considerino deleteria l'alleanza naturale tra gli uomini e le donne e come facciano del tutto per distruggerla (qui potete vedere l'anteprima della Rivista). E poi di parlerà dell'eutanasia, la "bella morte" che non è affatto né bella, né pacifica, né "dignitosa", come vorrebbe la vulgata mainstream; ci sarà un'altra lezione di genetica del professor Palka, parleremo del dilemma dell'ultimo letto col professor Scandroglio, e ancora di aborto e salute delle donne, di droga....
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