Félix Verdejo-Sánchez, ex pugile olimpico degli Stati Uniti, è stato recentemente condannato a due ergastoli per l'omicidio della sua fidanzata incinta, Keishla Rodríguez Ortiz, avvenuto nell'aprile del 2021. Secondo le indagini, Verdejo-Sánchez aveva cercato di convincere Rodríguez Ortiz ad abortire, ma di fronte al suo rifiuto, ha deciso di porre fine alla vita di entrambi.
Verdejo-Sánchez, assieme a Luis Cádiz Martínez, un coimputato, ha attuato un piano per uccidere Rodríguez Ortiz e il bambino non nato. I due hanno attirato la donna in un SUV, dove Verdejo-Sánchez l'ha aggredita, dopodiché l'ha immobilizzata e gettata nella Laguna di San José, legata a un blocco di cemento.
Il patologo ha rivelato che Rodríguez Ortiz era ancora in vita quando è stata gettata in acqua e nel suo corpo sono state trovate tracce di sostanze stupefacenti, inclusa la xilazina, un sedativo non approvato per l'uso umano.
Verdejo-Sánchez è stato condannato per rapimento con esito mortale e per l'omicidio di un bambino non ancora nato. La sua condanna è stata pronunciata come monito per coloro che commettono crimini gravi, indipendentemente dal loro status sociale. Il procuratore degli Stati Uniti per Porto Rico, W. Stephen Muldrow, ha sottolineato l'importanza della sentenza nel rendere giustizia alle vittime e nel perseguire legalmente simili azioni criminali.
Questa vicenda richiama l'attenzione sulla necessità di una legislazione specifica anche in Italia, per riconoscere il duplice omicidio in caso di uccisione di donne incinte. Un approccio legale che tenga conto non solo della vita della madre, ma anche di quella del bambino non nato, potrebbe essere un passo importante verso una maggiore tutela dei diritti e della giustizia.
Fonte: LiveAction