L’industria dell’aborto, lo sappiamo, ruota intorno ad un business miliardario, soprattutto negli Stati Uniti. Ne abbiamo già parlato – dopo la fuga di notizia che vorrebbe la Corte Suprema Usa contraria alla storica sentenza “Roe vs Wade” del 1973 – di come il giro di denaro in America si avvicini e superi addirittura il miliardo di dollari.
E come tutti gli imperi economici, soprattutto tra quelli più potenti al mondo, anche il business dell’aborto ha paura quando si sente la terra mancare sotto i piedi. La prova di quanto sia influente, potente e soprattutto esteso ci arriva direttamente dal governo americano che – volente o nolente – ha ammesso la portata mastodontica di questo business. Ieri, infatti, Janet Yellen, segretaria al Tesoro degli Stati Uniti, ha affermato che limitare o eliminare il diritto all’aborto con un ribaltamento della sentenza 'Roe Vs Wade' «avrebbe effetti molto dannosi sull'economia».
Dunque ecco che i nodi vengono al pettine e le istituzioni pro aborto sono costrette a gettare la maschera. Il business miliardario che abbiamo denunciato esiste davvero e, soprattutto, ora è in pericolo. Ecco inoltre, quindi, spiegate le istanze abortiste così veementi e talvolta violente che stanno interessando gli Usa ormai da decenni e che hanno portato nei giorni scorsi ed episodi choccanti di violenze – fisiche e verbali – nei confronti del mondo prolife e soprattutto verso i giudici supremi, con il chiaro intento di inquinare e boicottare la loro imminente decisione.
Il mostro abortista negli Usa è in pericolo, il suo impero è in pericolo, e quando ad essere a rischio sono miliardi ecco che quel mostro tira fuori gli artigli della propaganda, della violenza, della disinformazione e dell’ideologia. È infatti doveroso aggiungere le altre parole con le quali si è espressa sempre la segretaria al Tesoro Yellen: «annullare la “Roe vs Wade” riporterebbe le donne decenni indietro».
Ci chiediamo, a tal proposito, come può uno Stato che difende la Vita e tutela il primo e più importante dei diritti umani essere considerato “indietro di decenni”? Come può una società che si prende cura delle proprie donne e dei propri nascituri, futuro della società stessa, essere considerata retrograda? Le domande, forse, sono più retoriche di quanto pensiamo, proprio perché ci sono montagne di soldi che rischiano – fortunatamente – di crollare e questo agli abortisti fa molta paura.