Le indagini dell’FBI, sull’aggressione sessuale mosse contro il giudice Kavanaugh (nella foto con la sua famiglie e con Trump), da Christine Ford, non hanno confermato le accuse di quest’ultima.
In sostanza il rapporto supplementare dell’FBI di cui i senatori hanno preso visione, scagiona il giudice in quanto nessuno dei potenziali testimoni nominati da Ford ha confermato le sue accuse. Anzi, costoro avrebbero affermato di non aver mai aver sentito parlare della festa durante la quale sarebbe avvenuta l’ipotetica aggressione. Il rapporto dell’FBI non sarà reso pubblico per proteggere la privacy dei testimoni.
Non essendoci terzi a confermare la tesi di Ford, le accuse nei confronti di Kavanaugh crollano, per questo il presidente della commissione Giustizia del Senato, Chuck Grassely, dopo aver preso personalmente visione del rapporto dell’FBI, ha affermato che è ora di procedere con la votazione per la conferma della nomina di Kavanaugh, «Nel rapporto non c’è nulla che non sapessimo già», ha dichiarato con fermezza e ha esortato i senatori a valutare la nomina di Kavanaugh con occhi limpidi, come il candidato eccellente che è, in quanto per anni giudice eccellente, cosa che le indagini dell’FBI sui suoi ben 25 anni di servizio pubblico, non hanno potuto smentire.
Anche il presidente Trump è intervenuto in difesa del suo candidato: in un suo twitt, ha dichiarato che è la settima volta che l’FBI indaga sul giudice Kavanaugh e che se si facessero altre cento indagini non sarebbe ancora abbastanza per i “democratici ostruzionisti” e che, al contrario, la macchina del fango azionata contro di lui sta avendo un incredibile impatto sugli elettori che molto meglio dei politici hanno capito qual è la verità.
Manuela Antonacci