Negli Usa, in questi giorni, è in corso una causa molto particolare: una mamma vorrebbe trasformare il suo bambino di appena 7 anni in una bambina.
Stiamo parlando di Anne Georgulas e del piccolo James Younger, che rischia davvero di attraversare questo percorso di “transizione” senza che ciò corrisponda né alla sua volontà, né a quella di suo padre che sta lottando, attraverso i suoi legali perché ciò non avvenga.
Manca infatti, secondo i legali di suo padre Jeffrey, il criterio essenziale richiesto per diagnosticare una forma di disturbo nell’identità di genere: l’angoscia, ovvero il bambino non mostrerebbe alcun senso di disagio col proprio sesso biologico. Eppure, probabilmente, per appoggiare la decisione folle della madre, alcuni testimoni forniti dalla donna, avrebbero affermato il contrario.
In particolare, lo psicologo Benjamin Albritton, ha sottolineato che James «non sembra essere depresso, ansioso o aggressivo. Non ha fornito indicazioni di altre significative difficoltà psicologiche», mentre lo psicoterapeuta Abel Tomatis ha testimoniato di non avere riscontrato sintomi clinici di angoscia durante i suoi dialoghi con il bambino.
Nel contempo, la madre di James, sta cercando di convincere la corte della bontà, anzi, della necessità del suo gesto, portando in tribunale “testimonianze” come quella del dottor Daniel Schumer, endocrinologo pediatrico, che avrebbe giustificato l’assurdo gesto della donna affermando: «Il genere è un senso interiore, è un costrutto sociale. Ognuno di noi nasce senza un’identità di genere». Una frase impregnata di teoria e priva di riscontri medico-scientifici che basterebbe a giustificare una decisione così ferale.
In realtà, l’esito di questo processo è fondamentale dal punto di vista medico e rappresenta, nel caso in cui il bambino dovesse essere sottoposto ad un’operazione di transizione, un precedente gravissimo. Parliamo infatti di farmaci utilizzati per bloccare la pubertà che potrebbero avere su di lui effetti irreversibili e la cosa ancora più grave è che sia proprio la madre del piccolo ad indirizzarlo verso una sorte così tremenda, non preoccupandosi né davvero del futuro di suo figlio, né della strenua opposizione paterna.
Fonte: Life Site News
di Manuela Antonacci