“Potere alle donne”. Qualcuno ritratterebbe questo slogan, se sapesse che ci sono donne pronte a combattere per difendere il diritto alla vita dei bambini, tutti, anche i non nati.
Il nostro mondo è sempre più sensibile alla promozione della donna nella società ed alla tutela dei suoi diritti, ecco perché i promotori dell’aborto hanno deciso di usare la difesa delle libertà femminili come motivazione del loro attivismo.
Lo hanno capito bene tante donne che sono state ingannate da questa propaganda e che ora testimoniano la brutalità dell’aborto, affinché altre donne non soffrano come loro – anche a causa delle gravi conseguenze che questa pratica può avere sulla salute fisica e psichica femminile.
Ebbene, in America hanno deciso di farsi sentire. «Un numero record di donne pro-vita si candidano per una carica nel 2020. Nell'importante battaglia per la maggioranza del Senato, ci sono 6 donne pro-vita che corrono: la senatrice Martha McSally in Arizona, la senatrice Kelly Loeffler in Georgia, la senatrice Joni Ernst nello Iowa, la senatrice Cindy Hyde-Smith nel Mississippi, la senatrice Shelley Moore Capito nel West Virginia e l'ex rappresentante Cynthia Lummis nel Wyoming. Un record di 55 donne repubblicane, la stragrande maggioranza delle quali a favore della vita, hanno vinto le primarie della Camera quest'anno secondo il Center for American Women in Politics a Rutgers», spiega un articolo di Life News.
Molte di queste donne sono state in precedenza leaders di associazioni pro life, organizzatrici di eventi e marce di sensibilizzazione sul tema dell’aborto, hanno prestato servizio in centri per la gravidanza, che aiutano le donne in difficoltà per via di una gravidanza indesiderata, offrendo loro la possibilità di scegliere la vita, o hanno condiviso la propria esperienza dell’aborto.
Insomma, non ci sono donne di serie A e donne di serie B. Anche le donne pro life hanno diritto ad essere ascoltate, a dire cosa veramente è l’aborto, a promuovere leggi che tutelino la vita della donna e del suo bimbo.