Un "liberal", cioè un progressista "pro-choice" (abortista) ha sparato a una nonna del Michigan di 84 anni.
Joan Jacobson, un'infermiera in pensione, stava distribuendo porta a porta volantini contrari ad una proposta di legalizzazione dell'aborto fino alla nascita. Dopo una discussione con Sharon Harvey, una abortista radicale, il di lei marito Harvey ha estratto una pistola e le ha sparato.
Poi ha cercato di scusarsi dicendo che era stato un incidente, ma la Jacobson smentisce categprocamente. Lei, visto che non c'era possibilità di dialogo, né di dare un volantino, aveva girato le spalle alla Harvey che le urlava contro e stava rientrando in macchina.
Il proiettile è entrato nella parte superiore della sua spalla destra ed è uscito dalla parte superiore della schiena vicino alla colonna vertebrale.
Harvey ha ammesso di aver sparato un colpo di avvertimento, ma né lui né la moglie ha provato ad aiutare l'anziana signora una volta che si sono resi conto che Richard l'aveva colpita. Né hanno chiamato un'ambulanza.
La signora Jacobson è riuscita a guidare fino a una vicina stazione di polizia ed è stata trasportata in un ospedale di Grand Rapids per le cure.
La storia sta guadagnando attenzione alla luce del fatto che il Dipartimento di Giustizia tarda a formulare le accuse verso Harvey, mentre ha preso di mira un attivista pro-vita, cattolico, padre di sette figli, Mark Houck, che è stato arrestato venerdì nella sua casa in Pennsylvania da agenti armati dell'FBI per una presunta aggressione all'esterno di una clinica Planned Parenthood.
Il Dipartimento di Giustizia, inoltre ha ignorato le dozzine di attacchi contro centri di aiuto alla vita e le chiese da parte di estremisti pro aborto in seguito alla sentenza della Corte Suprema che ha ribaltato la Roe v. Wade.
Fonte: Lifenews.com
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