L'esame della Commissione Giustizia in merito al disegno di legge sull’utero in affitto reato universale proseguirà la prossima settimana. Dopo una prima serie di voti che ha bocciato gli emendamenti soppressivi presentati dalle forze di opposizione, la discussione è stata in un primo momento sospesa e poi rinviata per altri impegni in programma per i parlamentari.
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Questo primo giorno di voti è pero subito risultato positivo, poiché le forze di maggioranza in modo compatto hanno bocciato le richieste delle opposizioni ed evitato così che si potesse affossare il disegno di legge o che al suo interno arrivassero le istanze a favore delle trascrizioni anagrafiche per “figli” di coppie gay. Un bel segnale, dunque, da parte delle forze al Governo che hanno così dimostrato come lo stesso sia unito e compatto per portare avanti il disegno di legge, ciò che ci auguriamo.
Nel dettaglio, infatti, la maggioranza ha bocciato due emendamenti, del Pd e di +Europa, che avrebbero introdotto nell'ordinamento la trascrizione degli atti di nascita dei figli delle coppie gay concepiti all'estero, così come chiesto da alcuni sindaci “arcobaleno” lo scorso 12 maggio in un evento tenutosi a Torino. Per quanto riguarda, invece, l’emendamento soppressivo le opposizioni hanno votato in modo compatto ottenendo 12 voti. Contraria tutta la maggioranza che ha raggiunto 14 preferenze.
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Dopodiché, la stessa opposizione aveva annunciato un ostruzionismo ad oltranza poiché contraria alla volontà, della maggioranza, di proseguire tutto il giorno, eventualmente anche fino a tarda notte, per poter concludere le votazioni nel più breve tempo possibile. Sarebbe stata la migliore soluzione perché, come Pro Vita & Famiglia lo abbiamo ribadito più volte, rendere l’utero in affitto reato universale è un’urgenza non più rimandabile per l’Italia. Le forse di sinistra e progressiste, invece, hanno optato per fare ostruzione. Si ritornerà a discutere, dunque, nel corso della prossima settimana e la speranza è sempre quella - come dichiarato da Carolina Varchi, relatrice della proposta di legge - di far approdare il testo in Aula entro giugno e renderlo così legge nel più breve tempo possibile. «La maggioranza è unita sulla maternità surrogata e lo prova il fatto che abbiamo votato senza difficoltà, nonostante diversi commissari fossero impegnati in altre commissioni» ha dichiarato la stessa Varchi a margine delle votazioni. «Le opposizioni - ha spiegato - hanno presentato emendamenti che sono dei simboli di rivendicazioni loro che però avrebbero potuto trovare spazio in apposite proposte di legge quando erano maggioranza e governo. Ora noi riteniamo di poter andare avanti. Quello che voglio sottolineare, però, è che questo pdl non inficia in alcun modo i diritti dei bambini».
Fonte: Ansa