«All’Universita’ di Trento si tengono convegni con posizioni aperte su una «pratica medica illegale» come l’utero in affitto?
Qual è il confine tra libertà di pensiero e appoggio a pratiche contrarie alla dignità umana?»
Queste domande si pone il Consigliere Claudio Civettini, della Lista Civica Trentina, a seguito di un convegno promosso dall’Università degli Studi di Trento si è parlato in tono apologetico della pratica illegale dell’utero in affitto.
Per chiarire la questione proporrà un’interrogazione provinciale.
L’utero in affitto è una pratica turpe: anche se non fosse considerata dalla legge come reato, sarebbe comunque oggettivamente altamente lesiva della dignità e della salute psico fisica delle donne e dei bambini coinvolti.
Questo il comunicato stampa rilasciato dal Consigliere Civettini.
«In un incontro promosso l’altro ieri, 21 marzo, presso l’Università di Trento si è tenuto un convegno durante il quale la «pratica medica illegale» – per usare le parole dell’Assessore provinciale all’Università (Prot. n. A038/2016/190731/2.5) – dell’utero in affitto è stata oggetto di una trattazione assai permissiva, senza contraddittorio alcuno (!), da parte del prof. C. F., medico e componente del Comitato Nazionale per la Bioetica.
Tutto ciò pone degli evidenti problemi. Primo fra tutti: è normale, secondo l’Amministrazione provinciale, che simili personalissime e criticabilissime convinzioni su una «pratica illegale» trovino spazio nell’ateneo trentino? Per far luce su questo ed altri aspetti si presenta un’apposita interrogazione provinciale».
Claudio Civettini da sempre si è schierato a favore della famiglia e della vita. I nostri Lettori conoscono le battaglie che ha condotto contro la legge liberticida sull’omofobia, contro il gender nelle scuole. Li terremo informati sugli sviluppi della vicenda.
Redazione
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