L’emendamento di Riccardo Magi, esponente di +Europa e appartenente al Gruppo Misto, che vorrebbe sovvertire completamente la proposta di legge sull’utero in affitto reato universale e - al contrario - rendere questa pratica addirittura legale in Italia (mascehrandola da "solidale" e "altruistica") è stato affossato alla Camera, anche con il voto contrario o la larga attenzione di gran parte delle altre forze di minoranza.
L'Aula della Camera, infatti, ha respinto l’emendamento con soli nove voti a favore, 191 contrari e 44 astenuti.
«E’ un tema che impone dibattito più approfondito» ha dichiarato Valentina D'Orso del Movimento 5 Stelle, il cui partito si è infatti astenuto. Dello stesso parere il Partito Democratico, che si non ha partecipato al voto. «L’emendamento di +Europa viene presentato non per emendare una Pdl che si ritiene ingiusta ma che apre una questione che meriterebbe ben altra sede» ha infatti affermato la capogruppo del Pd Chiara Braga intervenendo in Aula. Il Pd, lo sappiamo, è contrario all’utero in affitto come reato universale, ma la contestazione a Magi è stata anche quella del metodo: “l’emendamento è una legge nella legge. L'emendamento apre un dibattito senza quel percorso di elaborazione che dovrebbe sempre accompagnare il lavoro di noi legislatori. Lo consideriamo una forzatura parlamentare che non siamo disponibili ad accettare» ha detto sempre Braga.
La fattispecie, proposta da Magi, prevedeva dunque di normare la gestazione per altri permettendola in assenza di sfruttamento e fini di lucro. Il testo ha comunque diviso le opposizioni: il Partito Democratico, come detto, non ha partecipato al voto, mentre il M5S si è astenuti, ma Alleanza Verdi Sinistra ha votato a favore nonostante la capogruppo Luana Zanella ha dichiarato di essere contraria, considerando l'emendamento «una grande mistificazione, perché attorno alla cosiddetta generosità di una donna che presta se stessa per una gravidanza, c'è profitto da parte di tutti i soggetti coinvolti, in particolare le agenzie che anche a livello europeo agiscono in un vero e proprio settore produttivo, in cui la donna viene sfruttata per la sua capacità produttiva».
Fonte: Diretta Camera dei Deputati