Nella corsa alla fecondazione eterologa il Veneto, come sappiamo, non si è tirato indietro e la Giunta regionale ha voluto dimostrare da subito la propria apertura, occupandosene direttamente.
Sul tema interviene senza mezzi termini il Cons. Stefano Valdegamberi (Futuro Popolare), presentando una mozione finalizzata a mettere ordine, sia sul piano di metodo che di merito, nella gestione della cosa.
Valdegamberi non nasconde la sua totale contrarietà a questa pratica che “viola i diritti del nascituro, perché fabbrica artificialmente un orfano di padre o di madre, crea squilibrio all’interno della coppia, viola la volontà espressa dalla maggioranza degli italiani, che hanno votato su questo argomento nel 2005 il referendum abrogativo della legge 40, apre le porte ad una ipotizzabile selezione genetica dei nascituri”.
Sulla base di queste considerazioni, chiede al Consiglio di impegnare la Giunta ad attivare una sorta di disobbedienza civile, disapplicando la sentenza della Corte Costituzionale che ha eliminato il divieto di fecondazione eterologa tramite l’immediata soppressione della delibera della Regione Veneto approvata il 9 settembre.
In ogni caso, Valdegamberi rivendica il principio di rappresentanza democratica del Consiglio, esautorato della propria dignità politica da una Giunta che ha deciso di chiudersi in se stessa e compiere scelte sensibili, quali quelle sull’eterologa, senza il contributo dell’Aula consiliare.
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Redazione