14/12/2013

Verità scomode sul suicidio assistito

Il suicidio assistito e l’eutanasia si stanno diffondendo illegalmente, soprattutto nei paesi dell’Europa del nord. I media fanno la loro propaganda politicamente corretta e come sempre, però, non dicono tutto quello che ci sarebbe da dire.

Lo scorso 5 luglio, sul sito “National Right to Life News”, il dottor Peter Saunders ha svelato l’ipocrita ideologia che sta alla base della cultura eutanasica.

Con un articolo dal titolo “20 cose che forse non sapete sul suicidio assistito in Europa”, il dottor Saunders sottolinea come i media britannici stiano incentivando la programmazione “pro-death”: il Sunday Times, ad esempio, pubblicizzando il suicidio assistito del britannico Peter Smedley, mentre l’arcinota BBC allietando il popolo televisivo con le pillole di saggezza dello scrittore Terry Pratchett, malato di Alzheimer, che dal 2009, imperversa sulla principale rete britannica pontificando la sua scelta per il suicidio assistito. Il rischio paventato è che tali trasmissioni portino al cosiddetto “effetto Werther”, il rischio cioè che questa spudorata apologia dell’eutanasia sfoci in un’ininterrotta spirale di suicidi. Tali programmi si presentano vieppiù palesemente unilaterali, senza contraddittorio, celando molti aspetti che il distratto telespettatore non deve sapere, così da facilitare l’eventuale adesione all’opzione suicida.

Naturalmente nel programma non si dice che il suicidio assistito e l’eutanasia sono illegali in tutti i paesi europei ad eccezione di 4 dei 50 Stati sovrani (tra cui Belgio e Svizzera): facciamo di tutta l’erba un fascio! Altri aspetti fanno veramente inorridire: quasi la metà degli infermieri belgi ha ammesso di aver ucciso senza consenso del paziente; nei Paesi Bassi si è inoltre proditoriamente diffusa la procedura di utilizzo degli organi delle vittime di eutanasia, il che risulta paradossale anche perché il suicida continuerebbe così a “sopravvivere”, con ogni organo sano e trapiantabile presente nel suo corpo. E la monocorde programmazione eutanasica della BBC non dice neanche che decine di bambini disabili sono stati illegalmente uccisi in Olanda.
Rimane occulto anche il piano politico, economico e culturale per diffondere la “dolce morte”: Jacques Attali, ex presidente della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, ha detto che “l’eutanasia sarà uno degli strumenti essenziali delle nostre società future, in quanto non appena si va al di là di 60-65 anni di età l’uomo vive oltre la sua capacità di produrre, e costa alla società un sacco di soldi”: darwinismo in salsa moderna, selezione eutanasica della specie.

Anche in Svizzera se ne vedono delle belle. Soraya Wernli, impiegata alla dignitas tra il 2003 e il 2005, ha accusato l’organizzazione di essere una “linea di produzione di morte il cui unico interesse è solo il profitto”: anche questo non s’ha da dire. Né alcuna menzione si fa del fatto che l’impianto della dignitas ha dovuto spostarsi dalla zona condominiale in cui si trovava dopo che i residenti si sono lamentati dei sacchi con i cadaveri negli ascensori. Tra le cose censurate – attenzione a trascorrere le
vacanze in Svizzera: nel lago di Zurigo potreste imbattervi in qualche brandello umano visto che almeno 300 urne cinerarie contenenti resti umani sono state scaricate nelle acque suddette, nelle adiacenze degli impianti della dignitas: scene da film horror!
Sembra quasi tornata di moda la convinzione del filosofo Albert Camus paladino della corrente nichilista-esistenzialista: “Vi è solo un problema filosofico realmente serio, quello del suicidio”. Con buona pace dei telespettatori, dopo il bombardamento a grappolo sull’aborto e a quello in actu sull’omofobia e la transfobia, è pronta un’indigestione culturale e mediatica pro eutanasia. Ma badiamo bene a quello che ci propinano, memori di tutte le cose che mai ci diranno.

Giampaolo Scquizzato

Blu-Dental

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.