L’ordine del giorno “difesa della famiglia naturale” presentato dal Cons. Alberto Zelger ed approvato dal Consiglio Comunale di Verona, arriva in Parlamento.
A portarcelo è il Sen. Sergio Lo Giudice, più noto alle cronache per la sua battaglia a favore dell’utero in affitto e per il matrimonio gay –essendo, come lui stesso assieme al marito ha avuto modo di affermare, direttamente interessato-: supportato da altri 23 Senatori ha presentato un’interrogazione al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, in forza della sua delega alle Pari Opportunità, ed al Ministro dell’Istruzione.
Il gruppo di Parlamentari lamentano le dichiarate intenzioni del Consiglio della città scaligera di monitorare i progetti di educazione sessuale ed affettiva, affermando che questa procedura limiterebbe la libertà di insegnamento tutelata dalla Costituzione.
Potremmo evitare di ricordare che la libertà dei docenti non può di certo sovvertire il principio di libertà e responsabilità educativa dei genitori che –non solo nel dettato costituzionale ma anche nella Dichiarazione internazionale dei diritti dell’uomo- hanno il primato rispetto alle istituzioni per quanto concerne le scelte etiche e morali che sottendono un percorso pedagogico.
Staremo a vedere ed aspettiamo con ansia le risposte del Governo ma, di base, ci permettiamo di sostenere una teoria: se all’interno delle scuole non verranno superati i limiti delle competenze formative, se non si sovvertiranno gli intendimenti delle famiglie e se non si andrà ad indugiare in aspetti lesivi della dignità e della crescita degli alunni, perché il fronte LGBT ha tanta paura di un centro di raccolta informazioni sui corsi di educazione sessuale?
Redazione