20/08/2015

[Video] Dopo l’aborto il cuore batte: gli organi vengono espiantati

Il settimo video – shock pubblicato dal Center for Medical Progress (CMP) conferma quello che aveva detto la dottoressa Deisher: alle vittime dell’aborto gli organi vengono espiantati anche se il cuore batte.

Anzi, è meglio, se il cuore è battente.

Cliccando qui potete vedere il sesto e trovate i link agli altri cinque.

In quest’ultimo episodio di quella che davvero può definirsi una saga degli orrori (e che purtroppo sappiamo non essere finita qui) parla ancora Holly O’Donnell, la flebotomista che lavorava per la StemExpress nel 2012 e che era deputata a prelevare “campioni di tessuto”.

La giovane donna in un primo tempo si era convinta a proseguire il suo macabro lavoro per “il bene della scienza e della ricerca”, perché i poveri resti dei bambini abortiti potevano servire a salvare tante altre vite. Questa è stata la giustificazione della Planned Parenthood, quando è stata messa davanti alle prove del commercio dal quale percepisce grassi profitti.

Un giorno, però, la O’Donnell, nella clinica PP di Mar Monte’s Alameda, a San Jose, in California, si è trovata di fronte a un bambino quasi del tutto formato, col naso ben pronunciato, il cui cuore batteva.

Va detto che in America – a differenza di ciò che accade in altri “civilissimi” Paesi europei – la legge federale impone di assistere i bambini che sopravvivono all’aborto (1 U.S.C. 8, CA Health and Safety Code 123435): o per tenerli in vita o per accompagnarli ad una morte dignitosa e senza dolore. In California, poi, c’è una legge che proibisce ogni esperimento su feti che abbiano un qualche battito cardiaco (CA Health and Safety Code 123440). Comunque, la StemExpress è citata nella letteratura scientifica come fornitrice di cuori fetali usati nella procedura di Langendorff, che mantiene il cuore battente anche fuori dal corpo umano.

Nonostante ciò, la O’Donnell continua: “Sedevo lì davanti a quel feto, il suo cuore batteva e non sapevo cosa pensare. Non sapevo se tecnicamente si potesse considerare morto”. Poi il suo supervisore, facendole notare che quel “campione” era così intatto che se ne poteva ricavare “un sacco di materiale”, le chiede di asportare il cervello del bambino praticandogli un taglio sul viso (per non rovinare il cranio).

Bludental“Non posso descrivere come mi sono sentita”. Da quel momento la donna ha smesso di lavorare per la StemExpress: “il bene della scienza e della ricerca” non potevano compensare tutto quel male.

Questo video (pubblicato dai principali siti prolife americani, come LifeSiteNews, LifeNews, National Right to Life News) poi mostra il dottor Ben Van Handel, direttore esecutivo della Novogenix Laboratories, LLC, e Perrin Larton, Procurement Manager della Advanced Bioscience Resources, Inc. (ABR), altri clienti della Planned Parenthood, nominati anche negli altri video.

Anche Van Handel ammette: “Alcune volte dopo che è stata completata la procedura (l’aborto) il cuore ancora batte”. E la Larton racconta che a volte il bambino viene espulso, grazie ai farmaci somministrati alla madre, appena questa si siede sul lettino ginecologico, senza alcun intervento manuale del medico.

E dalle testimonianze precedentemente pubblicate, si apprende che la procedura abortiva viene “adattata” alle esigenze del compratore: per esempio si cerca di far girare il bambino in modo che si presenti podalico (se si presenta normalmente, di testa, è difficile tirarlo fuori senza danneggiare parti “preziose”), si applicano le pinze per estrarlo in punti non vitali (non “richiesti”). Chissà il dolore che provano quelle creature.

Se apprendere che, quando l’aborto è tardivo, si pratica una puntura al cuore per uccidere il bambino ancora in grembo è angosciante, che dire quando si apprende che questa puntura viene evitata per far vivere il bambino il più a lungo possibile, al fine di predargli gli organi? 

Mentre riponeva il corpicino nel contenitore e nel frigorifero la O’Donnell pensava cosa sarebbe potuto essere quel bambino: un Presidente, un pompiere, un artista ... : “Ho capito cosa vuol dire calpestare, sprecare, la vita. E’ molto triste che tanta gente consideri quella vita solo un errore”.

Redazione

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