LifeNews ha pubblicato il terzo video che dimostra l’ignobile commercio di organi di bambini vittime dell’aborto, praticato da Planned Parenthood.
I primi due possono essere visti qui e qui.
Abbiamo chiesto che si indaghi su PP anche in Europa. Dopodiché avremmo voluto finirla di pubblicare certa roba e avremmo voluto dimenticare tutto questo. Infatti ieri non l’avevamo pubblicato.
Invece oggi siamo tornati sui nostri passi e di video ce ne saranno anche altri.
E questo, a differenza degli altri, mostra proprio il mercato di piccoli pezzetti di bambino nei locali del laboratorio di patologia del Centro per la pianificazione familiare delle Montagne Rocciose, a Denver (chi non ha lo stomaco, non lo guardi: le immagini sono nei minuti finali).
Ci abbiamo ripensato, abbiamo detto: è giusto pubblicare, ricordare, far vedere. E’ necessario destare le coscienze. Anche se fa male veder gente che esamina i resti di un bambino e discute su quali parti possano essere vendute e quanto potrebbero fruttare. Uno è contento di vedere che il sistema neurale è intatto [cervello]. E riferendosi a un rene intatto, un altro assistente scherza: “5 Stelle!”.
Bisogna dar voce a chi non ha voce, come quei piccolini sezionati e venduti al mercato “un tanto al chilo”... anzi al grammo...
La giovane dottoressa intervistata all’inizio, lavorava ignara come “tecnico di approvvigionamento” presso la StemExpress alla fine del 2012, una delle intermediarie nel macabro commercio che acquistava direttamente da PP.
Credeva di essere stata assunta per esaminare campioni di sangue, la dottoressa O’ Donnel. Ed è quasi svenuta quando le hanno chiesto di esaminare un resto di un essere umano. L’hanno rassicurata che capitava a molti, quella reazione, ma poi non ci si faceva più caso.
Certo. La coscienza si anestetizza. Perciò dobbiamo continuare a parlare di queste cose. Guardarle e farle vedere agli altri.
Nel nome di chi non può parlare.
Redazione
DIFENDIAMO I BAMBINI E LA FAMIGLIA DALLA LEGGE CIRINNA’