Ci uniamo all’invito di Fabio Torriero, su Intellego News: al “cattolico” sindaco di Roma, certamente eletto anche con i voti dei cattolici, così attento e tollerante nei confronti di tutti, così democratico, per difendere la famiglia e i bambini, in piazza, ci verrà?
Dice, tra l’altro, Torriero: “Tutti sono e tutti siamo, per la cultura della vita contro la “cultura prefabbricata della vita”; la cultura del “supermercato”, dove figli, mogli e mariti, matrimoni, corpi, sono oggetti, cose, merci da acquistare, comprare, affittare o buttare nel cestino, a seconda delle pulsioni (dell’io) del momento (l’ideologia del desiderio).
... E’ “la società Frankenstein”, dove ognuno prende il pezzo che più gli piace.
... Dove ognuno sceglierà il proprio sesso in base a come “si sente” e a come gli altri lo percepiscono. Una società dove il padre non sarà più colui che genera i figli e la madre non sarà più colei che li partorisce.
... Sarà il trionfo, infatti, dell’usucapione genetica (possesso vale titolo)”.
E poi stringe su una delle questioni centrali: “Il rapporto problematico dei cattolici con la piazza, con la dimensione pubblica, con la testimonianza attiva e visibile.
Questo è il punto. Già ho avuto modo di preoccuparmi per questa deriva intimistica, solipsistica, buonista, più da cattolici individualisti o da setta; più da cattolici preoccupati (mi riferisco a certe associazioni) di difendere il loro orticello, il loro monopolio culturale o la loro interlocuzione privilegiata con la politica, che dai tempi della Dc, fino alle sempre più sparute pattuglie di “professionisti parlamentari del cattolicesimo”, non ha impedito la secolarizzazione della società. Sono i cattolici mosci, timidi, anche con la loro identità. (...)
Il cammino verso la Salvezza, è vero, riguarda gli individui, ma come diceva Bernanos, il famoso scrittore cattolico, quando si affrontano i temi pubblicamente, la buona battaglia è basilare: “Salvate l’uomo – scriveva – perché sarà l’uomo a non voler essere più salvato. Le società folli generano dei folli”.
Spero che Comunione e Liberazione e il Forum della associazioni familiari, superino i distinguo e la logica della frammentazione e ci ripensino, cogliendo l’occasione del 20 giugno.
Non esistono altre modalità di intervento in certi momenti storici. L’idea di garantirsi (caro Forum) uno spazio autonomo di dialogo con le istituzioni, è una pia illusione: la politica vuole soltanto ascari e teme la piazza. Divide et impera.
Appello a Marino: fai l’ultimo atto moralizzatore prima di dimetterti da sindaco (per mafia capitale). Vieni con la tua giunta libertaria anche sabato. Tu che non discrimini nessuno, non discriminare i cattolici.”
Bravo Torriero. Voi, amici, se gli date ragione anche voi, guardatevi questo video e condividetelo sui social ...