Un video promozionale dell’ aborto . Quello prodotto da Planned Parenthood non potrebbe esser descritto altrimenti: volti sorridenti, pacche sulle spalle, clima sereno ed affettuoso. Come vendere l’ aborto alla stregua di una opzione come le altre.
Anzi, no: la migliore. Perché -come viene detto nel video- “le donne a volte devono fare scelte difficili perché tengono alla propria famiglia o alla famiglia futura”. Si legga: se tieni alla tua vita, è meglio che tu abortisca.
Scene che sono state descritte da Aleteia come uno spettacolo da Fantasilandia: la madre che sorride alla figlia adolescente e la aspetta, sfogliando una rivista di gossip in sala d’attesa mentre alla giovane praticano un aborto .
Tutto ciò mentre invece si conoscono le vere condizioni in cui questo genere di cliniche versano: ragazze spinte ad abortire, momenti di disperazione, dolore, giovani spesso ingannate sullo stadio di crescita del proprio figlio.
Non pochi sono anche i casi in cui abusi su minori vengono nascosti e non denunciati o in cui donne sono costrette all’ aborto da genitori, fidanzati o mariti.
E comunque si tace vergognosamente sulla sindrome post abortiva.
Sentimenti -quali il dolore, la rabbia, la tristezza- che non possono essere negati e quindi lo spot prova a “normalizzarli” dicendo che è “normale provare molte emozioni diverse dopo un aborto: tristezza, rabbia, sollievo e sentirsi sole sono sensazioni comuni. Vogliamo che sappiate che non siete sole. Una donna su tre sperimenta un aborto nell’arco della propria vita.”
Mal comune...
Redazione