Gli effetti collaterali di questa pandemia ormai si fanno sentire tutti. Tra questi c’è il drammatico aumento, fino a tre volte, dei bambini nati morti. I dati fanno parte di una ricerca effettuata nel Lazio dal professor Mario de Curtis dell’Università Sapienza di Roma e pubblicata dalla rivista pediatrica Archives Disease in Childhood.
Ma ciò si è verificato anche in altre parti del mondo. E’ emerso che l’aumento della mortalità è causata sì dal covid 19, ma non in maniera diretta, dato che l’incidenza della malattia nelle donne in gravidanza è fortunatamente bassissima, ma dal fatto che le donne, a causa dell’emergenza sanitaria, che ha avuto priorità su tutto, siano state costrette a saltare le visite di routine. Dunque parliamo di un effetto collaterale della pandemia. Tuttavia è stata registrata una minore incidenza di parti prematuri, probabilmente grazie al 'riposo forzato' dovuto al lockdown.
Secondo De Curtis, docente di Pediatria alla Sapienza e Direttore della Neonatologia al Policlinico Umberto I, la causa del rinvio dei controlli è dipesa principalmente, tuttavia, proprio dalle gestanti e dalla loro paura di contrarre il virus in ospedale. Le misure restrittive adottate dall’Italia che è stato il primo paese d’Europa colpito dal contagio e quindi piuttosto spiazzato dall’onda pandemica, hanno sicuramente portato dei disagi, a causa anche dell’imprevedibilità della situazione.
Per questo De Curtis ha esortato a concentrarsi, almeno nella stessa misura in cui ci si concentra a fermare il virus, anche sulla prevenzione della natimortalità “è un dato che dovrebbe essere tenuto presente nei prossimi lockdown che vengono annunciati”. Ben prima del prossimo lockdown che, data la curva dei contagi, sembra essere purtroppo imminente, diventa necessaria l’attuazione di strategie ad hoc volte a prevenire un effetto così disastroso sulle nascite.