Gianna Jessen è certamente la più nota persona sopravvissuta all’aborto, qui in Italia.
Ma anche Melissa Ohden (nella foto), e Claire Culwell, e tante altre persone di cui abbiamo parlato diverse volte, per esempio qui, sono attiviste pro vita che danno una testimonianza analoga.
Recentemente la Nuova Bussola Quotidiana ci ha raccontato dell’incontro della Gianna Jessen con la piccola Viola, di 3 anni, sopravvissuta rocambolescamente a un tentativo di aborto farmacologico fatto dalla madre a gravidanza troppo avanzata.
Infatti, i bambini che sopravvivono all’aborto (tardivo) sono molti di più di quanti si possano immaginare.
Purtroppo però la maggior parte di loro non è qui a dare la propria testimonianza, perché questi piccoli vengono spesso lasciati morire di freddo e di incuria sui tavoli operatori o tra i rifiuti ospedalieri, o vengono “terminati”, soffocati: un tempo si faceva quando la gatta di casa faceva troppi micetti e magari alcuni erano evidentemente malati. Oggi, i piccoli degli animali sono tutelati e protetti molto meglio dei cuccioli d’uomo...
In Australia, per esempio, è stata denunciata la morte per incuria di 27 bambini nati vivi dopo l’aborto, la scorsa settimana. Anche se la legge prevede che venga prestata loro assistenza e cura. Nick Goiran, un politico di laggiù, ha presentato una petizione per chiedere un’indagine sulle morti di quei bambini.
Goiran sostiene che il Dipartimento (=ministero) della Salute si rifiuta di produrre i dati ufficiali sulla morte dei piccoli sopravvissuti. Egli sospetta che le ragioni della mancanza di dati e di rapporti su questo argomento pietoso deriva dal fatto che si metterebbe in evidenza la crudeltà dell’aborto (tardivo), che è permesso anche quando il bambino è in condizioni compatibili con la vita extrauterina.
E purtroppo ciò avviene dappertutto: in Canada, sono stati rilevati 216 bambini sopravvissuti all’aborto e lasciati morire senza cure tra il 2000 e il 2012. Dal 2000 al 2009, erano 491. Ma è difficile raccogliere i dati, perché dappertutto in queste circostanze l’omertà regna sovrana. Negli Stati Uniti tra il 2003 e il 2014, sono stati tra 376 e 588 morti registrati come sopravvissuti all’aborto.
Anche in Italia, dove la legge obbligherebbe alla cura dei piccoli sopravvissuti all’aborto, si sono rilevati (a Firenze e a Rossano Calabro) dei casi analoghi.
Ci duole anche ricordare che la CEDU – che dovrebbe avere a cuore i diritti umani – si è rifiutata di pronunciarsi riguardo la tutela di questi piccoli umani, nati vivi, ma che evidentemente non hanno diritti.
Redazione
Fonte: Life Site News
per un’informazione veritiera sulle conseguenze fisiche e psichiche dell’ aborto