Nei due giorni precedenti alla Marcia per la Vita del 19 maggio, alla Pontificia Università San Tommaso d’Aquino (Angelicum) è stato organizzato da Voice of the Family l’importante Life Forum dal tema “Vera o Falsa Coscienza”.
Numerosi sono stati gli interventi di relatori a livello internazionale che si sono espressi a difesa della famiglia e della vita.
Tra gli altri è intervenuto, portando l’esperienza di vita personale, il Dott. Stèphane Mercier, allontanato dall’Università Cattolica di Loviano, in Belgio, per aver invitato i suoi studenti a ragionare in modo autonomo e a prendere decisioni consapevoli, senza andare dietro a slogan ideologici. È stata la denuncia ai media di un piccolo gruppo di pressione LGBT a suscitare la reazione delle autorità dell’Università Cattolica, tanto da sospendere il Prof. Mercier e da lasciarlo poi senza rinnovo del contratto.
Non hanno sostenuto la posizione del Prof. Mercier neppure i Vescovi belgi, in quanto non volevano essere visti come “nemici” e desideravano «rispettare i punti di vista degli altri in una società pluralista». Il docente ha quindi terminato la sua relazione parlando dell’importanza di esprimersi in modo fermo e chiaro, al fine di risvegliare le coscienze sopite.
C’è stato anche un post Marcia per la Vita: la prima Conferenza della JAHLF, l’Accademia per la vita e per la famiglia, che si è tenuta il 21 maggio. Molto interessanti e importanti gli interventi di tutti i relatori della giornata.
Tra i relatori c’era l’economista Ettore Gotti Tedeschi, che si è espresso smascherando quelle realtà che, sono sotto gli occhi di tutti ma a cui non viene dato il giusto risalto. Ha parlato della drammaticità del decremento demografico. Nell’attuale crisi economica mondiale, gli indici di ricchezza dei Paesi, non danno segni incoraggianti. Lo stallo e il calo delle nascite, ha affermato l’economista, sono direttamente collegati al PIL di ciascun paese. Eppure, i Governi hanno prima pensato di risolvere il problema economico aumentando i consumi (si consuma oggi circa cinque volte di più di trenta anni fa). L’aumento dei consumi ha poi portato alla delocalizzazione, vale a dire a far produrre in paesi esteri quegli stessi prodotti che così costano di meno nel proprio paese. Di qui la deindustrializzazione dei paesi occidentali a favore dei paesi asiatici. Il secondo pensiero dei Governi è stato quello di aumentare le tasse, dividendo così il mondo in due blocchi: uno dell’Est, produttivo e economicamente buono e l’altro dell’Ovest, improduttivo e consumistico.
Ci sarà in futuro chi, come terzo pensiero, possa arrivare ad incentivare le nascite e smettere di produrre leggi inique come l’aborto che contribuisce, con il tasso di nascita a zero, alla perdita di milioni di esseri umani a favore della produzione e del benessere dei Paesi?
Chi sopravviverà, vedrà!
Denise Biscossi