Se avete bambini e ci tenete alla loro vita, non portateli in terra anglofona.
Dopo Charlie, dopo Isaiah, nel bel mezzo della vicenda di Alfie, arriva alla cronaca un’altra vicenda in cui una piccola vita è stata giudicata “indegna” di ricevere cure. Stiamo parlando di Julian, 8 anni, del Lancashire, malato di leucemia da quando aveva appena due anni (l’età di Alfie).
Dopo sei anni di cure, con anche il trapianto del midollo osseo e chemioterapia, i medici hanno gettato la spugna: per loro non c’era più speranza, il piccolo era destinato – nel giro di breve – alla morte, non era più il caso di “accanirsi” oltre.
Vengono quindi sospese le cure ma, al contrario di quanto pronosticato, accade il miracolo: Julian, che fino a quel momento aveva continuato a peggiorare in maniera progressiva, inizia a stare meglio. Non se lo aspettava nessuno, nessuno. Eppure il dato di fatto è che ora il cancro è regredito del 50%.
Quanto successo a Julian si verifica in un caso ogni 7 miliardi di persone. Perché non possiamo sperare lo stesso per la vita di Alfie? Perché non può essere concesso a Thomas e Kate di venire in Italia e tentare di fare una diagnosi al loro bambino, e quindi di mettere in atto la terapia più adatta, magari riuscendo anche a portarlo a casa?
Perché...?
Redazione
Fonte, anche per la foto in evidenza: Tgcom24